Il bambino che il padre voleva vendere sulla spiaggia ad Ostia è stato portato via dall’ospedale

Qualche settimana fa a Ostia un Rom aveva tentato di vendere il figlio di due anni ad un turista. Ora la madre del piccolo lo ha rapito dall’ospedale in cui era stato ricoverato per malnutrizione.

 

Un paio di settimane fa un ragazzo, poco più che ventenne, di etnia Rom, sul lungomare Amerigo Vespucci di Ostia aveva tentato di vendere il figlio di appena 2 anni ad un turista. L’uomo aveva proposto al turista di avere rapporti sessuali con il bambino in cambio di denaro. Immediatamente denunciato dal turista che si era affrettato a raccontare l’episodio alle forze dell’ordine, il Rom – non senza opporre resistenza in modo violento – era stato subito messo in manette. Il bambino era stato portato all’ ospedale Grassi di Ostia e ricoverato a causa di uno stato aggravato di disidratazione e malnutrizione. In tutto questo la madre – una ragazza romena di soli 18 anni – si era detta totalmente estranea ai fatti. A suo dire non sapeva nulla in merito alle intenzioni del marito. Anzi: fino a quel momento si era sempre fidata di lui. Ora la donna – riferisce Il Giornale –  ha rapito il bimbo dall’ospedale.  A lanciare l’allarme è stato il personale sanitario che ha subito chiamato il Numero Unico per le Emergenze per denunciare alle forze dell’ordine la scomparsa del bambino. Secondo le prime ricostruzioni – spiega RomaToday – la madre del piccolo si è presentata all’ospedale intorno alle 10.45 e, approfittando di qualche attimo di distrazione del personale, lo ha portato via.  Le ricerche del bambino e della donna stanno procedendo a ritmo serrato in queste ore. Gli investigatori hanno ascoltato il personale medico, gli addetti alla vigilanza e chiunque, in quella fascia oraria, fosse presente nel nosocomio Grassi di Ostia. In più sono state acquisite le immagini di sorveglianza del plesso e dell’esterno.  La donna non ha più la patria potestà sul bambino dopo che il marito aveva provato a venderlo. Il bambino era stato temporaneamente affidato ai Servizi Sociali.

Samanta Airoldi

Fonte: Il Giornale, RomaToday

 

 

 

 

Impostazioni privacy