Bonus Covid? Un semplice errore di distrazione. Non volevo prenderlo, dice il consigliere del PD

Dopo gli esponenti di Lega, Cinque Stelle e Italia Viva ora spunta fuori il nome di un consigliere del partito Democratico tra i “furbetti” del bonus Covid

 

Nello scandalo del bonus Covid  salta fuori anche il nome di un esponente del Partito Democratico. Si tratta di Diego Sarno,  Consigliere regionale del Piemonte che ha deciso di autodenunciarsi  raccontando l’accaduto con un lungo post su Facebook. Sarno ha cercato di spiegare come tutto sia nato – nel suo caso – da una semplice leggerezza. La sua testimonianza – riferisce Il Fatto Quotidiano – arriva poche ore dopo la diffusione dei nomi di due deputati: i leghisti Andrea Dara ed Elena Murello . Il consigliere Dem si è dissociato dalle azioni degli altri  “furbetti” coinvolti nello scandalo e sul suo profilo Facebook ha scritto: “ La mia compagna gestisce la mia contabilità da sempre e ha erroneamente usato la mia partita Iva convinta che non avrei ricevuto bonus, visto il mio stipendio. Non sapendo di poter ridare i soldi all’Inps, ho deciso di donare i 600 euro che ho ricevuto alla ricerca contro il Coronavirus quando mi sono accorto dell’errore”. Secondo Sarno dunque, ci sarebbe un errore di distrazione alla base del suo coinvolgimento nella vicenda. A riprova delle sue affermazioni, il consigliere aggiunge: “Ho un’attività impegnata nel campo della comunicazione che ha perso il 33% del fatturato durante il lockdown. Avrei potuto chiedere il bonus da 1.000 euro se avessi voluto fare il ‘furbetto’ ma non mi sono nemmeno sognato di agire in questo modo”.

https://www.facebook.com/diegosarno80/posts/10158636091292276

Si sono difesi in maniera simile due consiglieri veneti del Carroccio: Riccardo Barbisan ed Alessandro Montagnoli.  Il primo ha incolpato il suo commercialista, affermando di essersi infuriato con lui dopo aver scoperto l’accaduto. Il secondo invece asserisce di aver richiesto i soldi per poi devolverli immediatamente in beneficenza, credendo di fare un gesto nobile per aiutare la ricerca contro il virus: “Ci sono momenti in cui puoi fingere o dire come stanno le cose: ho sbagliato ma in buona fede”.

Uno scandalo simile era scoppiato già un mese fa: alcuni consiglieri delle regioni Friuli-Venezia Giulia e Toscana erano stati accusati di aver intascato le indennità di spostamento per viaggi mai effettuati in un periodo in cui – causa lockdown – avevano lavorato comodamente seduti davanti al loro portatile a casa. Anche in quel caso, alcuni dei diretti interessati si erano difesi parlando di un grave errore e avevano donato i soldi in beneficenza o alla ricerca contro il Coronavirus. Altri avevano scelto di restare in un ostinato silenzio, rifiutandosi di parlare della vicenda. Adesso, Il Fatto Quotidiano ha pubblicato una petizione online, richiedendo all’Inps di diffondere la lista completa dei consiglieri regionali coinvolti nello scandalo dei bonus.

Fonti: Il Fatto Quotidiano, Diego Sarno Facebook

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