Il Recovery Fund vale 153 miliardi ma all’Italia ne arriveranno solo 2

L’Osservatorio Cpi di Carlo Cottarelli ha stimato al ribasso il fondo Ue Recovery Fundondo fondo Ue annunciato dal Governo e in apparenza costituito da 172 miliardi. Per adesso l’italia potrà accedere a soli 2 miliardi prima di presentare un piano di riforme per il 2021. Intanto Bankitalia prevede un crollo del Pil di circa 9 punti. 

Il Recovery Fund non vale 173 miliardi ma 153 e non sarà disponibile prima del 2021 - Leggilo.org

L’Italia potrebbe trovarsi ad affrontare una delle peggiori flessioni del Pil degli ultimi decenni. Lo ha dichiarato Bankitalia, in base alle proiezioni macroeconomiche nell’ambito dell’esercizio coordinato dell’Ue. Come spiega Il Sole 24 Ore, sono stati elaborati due scenari. Nel primo – calcolando le misure degli investimenti annunciati dall’Esecutivo del Premier Giuseppe Conte, la ripresa dei consumi delle famiglie e della produzione delle imprese – si calcola un calo del prodotto interno lordo di circa il 9,2%. Nel secondo caso, invece – ipotizzando il ritorno dei contagi in autunno e l’istituzione di un nuovo lockdown – si potrebbe arrivare ad un drammatico -13%. I primi dati che certificano la crisi del mercato del lavoro sono arrivati nei giorni scorsi: l’Istat ha calcolato che nel solo mese di aprile sono stati persi 274mila posti di lavoro. Nel complesso del periodo di lockdown – marzo ed aprile – sono stati persi 400mila occupati nel Paese.

Le misure varate dal Governo – il Drecreto “Cura Italia e “Rilancio” – per Bankitalia potrebbero frenare il crollo del Pil di circa due punti. Ma la liquidità a disposizione, annunciata da Palazzo Chigi potrebbe essere meno cospicua del previsto. L’Osservatorio Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica, diretto dall’economista Carlo Cottarelli, ha ridimensionato le cifre annunciate dal Ministro delle Finanze Roberto Gualtieri. Nel documento pubblicato sul sito ufficiale dell’Osservatorio Cpi, si è messo sotto la lente di ingrandimento il piano “Nex Generation Eu”, ovvero il Recovery Fund annunciato dalla Commissione Ue lo scorso 28 maggio che prevede lo stanziamento di 750 miliardi di euro tra contributi a fondo perduto, prestiti e garanzie. Di questi, ha annunciato il Governo, ben 172 miliardi sono destinati all’Italia. Secondo il Professor Galli le cifre del Governo sono sin troppo ottimiste: “L’Italia risulta assegnataria di 153 miliardi – il 20,4 per cento del totale – 88,4 miliardi di trasferimenti, 51 miliardi di prestiti e 13,6 miliardi di garanzie”.

Per l’Osservatorio Cpi alla base delle differenti cifre ci sarebbe un errore: ai 750 miliardi sono stati aggiunti 69 miliardi stanziati per vecchi programmi Ue già approvati. Sta di fatto – spiega l’Osservatorio – che la visione italiana si scontra con la tabella del programma presentato dalla Commissione, che attribuisce all’Italia 153 miliardi, alla Spagna 149,3 e alla Germania 51,8 miliardi. Ma non è tutto: non solo la cifra va ridimensionata, ma le risorse saranno disponibili nel 2021. Nel breve periodo l’Italia potrà accedere a soli 2 miliardi che derivano da due diversi piani: il “Solvency Support Instrument” e il “React”, di 55 miliardi le cui risorse possono essere spese per Sanità, piccole imprese, turismo e cultura.

Come aggiunge la Repubblica, il Ministro degli Affari Europei Enzo Amendola sta trattando a Bruxelles per avere un anticipo dei fondi dei piano “Resilience Facility” che vale 560 miliardi di euro. Più ostica la strada per il Recovery: l’Italia dovrà presentare un piano di riforme ed impegni tra ottobre 2020 e aprile 2021. Prima di allora si potrà ad accedere ai programmi Sure – 20 miliardi già autorizzati da Decreto Rilancio – e ai 30 miliardi del piano Bei, già richiesti. In alternativa sui tavoli della Commissione giace il Mes, i cui 36 miliardi previsti per il nostro Paese sono destinati soltanto alla Sanità. Una strada questa che il Premier Conte si guarda bene dal intraprendere. Infatti il patto raggiunto in Maggioranza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle potrebbe incrinarsi al primo tentativo di dibattito sul fondo Salva-Stati.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore, Repubblica, Sito Ufficiale Osservatorio Cpi

 

Impostazioni privacy