Il Premier Conte prova ad evitare di mettere sul banco il discorso Mes, ma servono ulteriori fondi prima del lancio del piano Recovery Fund del 2021. L’idea di altri 20 miliardi in deficit – che farebbero aumentare il totale a 100 dall’inizio della pandemia – è al vaglio, ma c’è da superare l’ostacolo Bruxelles.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il prossimo 18 giugno in sede Eurogruppo a Bruxelles, sarà chiamato a presentare il piano delle riforme e degli impegni dell’Italia per l’accesso a programma “Next Generation Eu” della Commissione Europea. Bisognerà dare garanzie sull’utilizzo dei fondi e sui piani di rientro per la restituzione delle liquidità. Ma il Recovery Fund non sarà attuabile sino al 2021, mentre i finanziamenti per le imprese del piano Bei – 40 miliardi – saranno disponibili soltanto a gennaio. Urgono risposte immediate per un Paese dove le tensioni sociali sono palpabili e la bomba della cassa integrazione in deroga in scadenza a settembre rischia di far esplodere il mercato del lavoro. Il Premier non vuole mettere sul tavolo il discorso Mes, ovvero 36 miliardi di euro destinati soltanto alla sanità. Ma il Partito Democratico pressa: in queste condizioni non si può non parlarne. Il Segretario Dem Nicola Zingaretti, ha chiarito senza fronzoli la posizione di Via del Nazareno: “Dobbiamo prendere quei soldi senza pensarci due volte e utilizzarli per migliorare la situazione economica dell’Italia”.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha già comunicato che il suo Dicastero ha elaborato un piano da 20 miliardi che potrebbe essere attuato con i fondi del Meccanismo di Stabilità. Ma il discorso è ancora chiuso per il Movimento 5 Stelle, timoroso delle insidie che potrebbe nascondere il Mes con i piani di rientro e “le riforme valutate” dalla Commissione e dalla Bce. Come spiega HuffingtonPost, i grillini hanno annunciato che, nel passaggio parlamentare in cui Conte illustrerà i pacchetti di intervento Ue per la crisi economica – tra cui il Mes – non mancheranno i voti: “Alla fine voteremo sì al Mes, approveremo il pacchetto di misure completo con Bei e Sure. Ma Zingaretti non deve fare scherzi”. Tuttavia altri autorevoli esponenti grillini, come il Vice Ministro alla Sanità Pierpaolo Sileri e Sergio Battelli, Presidente della Commissione Affari Ue alla Camera, hanno chiesto al reggente Vito Crimi di discutere almeno della possibilità.
Il Mes dunque sarà attivato, ma non sarà utilizzato. Il Premier non ha per nulla l’intenzione di aprire una crisi di Governo. Tantomeno intende dare all’Ue l’immagine di una Maggioranza spaccata. Come spiega La Stampa, Conte e il Ministro delle Finanze Roberto Gualtieri starebbero pensando di arginare la mancanza dei fondi con una manovra di 20 miliardi di deficit. Un’azione che, unita alle altre due di inizio pandemia, porterebbe il deficit a 100 miliardi per il 2020. Anche questa strada passa da Bruxelles: si dovrà convincere la Commissione della bontà dell’operazione e della sua sostenibilità. Il Premier ha già annunciato al Presidente Ursula Von der Leyen che l’Italia si opporrà con qualsiasi mezzo ad un eventuale tentativo dei Paesi del Nord di modificare gli accordi e che chiederà alla stessa Commissione un anticipo delle liquidità. Se tale anticipo dovesse essere negato, allora l’idea di altri 20 miliardi in deficit potrebbe divenire l’unica strada percorribile.
Fonte: HuffingtonPost, La Stampa