Coronavirus, 156 morti e troppa movida, dice il premier Conte che pensa a tornare indietro

La ripartenza delle attività economiche in Italia potrebbe portare ad una ripresa dei contagi. Secondo gli esperti, un aumento della curva è più che probabile. E l’ipotesi di un nuovo lockdown prende piede. 

fontana lombardia richiude - Leggilo

I dati della Protezione Civile di oggi riferiscono che i casi attualmente positivi sono 60.960, con una decrescita di 1.792 assistiti rispetto a ieri. Di questi 9.269 sono ricoverati con sintomi, – 355 pazienti rispetto a ieri. Mentre nelle terapie intensive si trovano 640 pazienti, – 36 rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore si sono registrati 156 nuovi decessi che portano il totale a 32.486. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 134.560, con un incremento di 2.278 persone rispetto a ieri.
Il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 228.006, con un incremento rispetto a ieri di 642 nuovi casi.

E se, nonostante la curva continui a segnare un andamento positivo, i casi dovessero tornare a salire, la soluzione sarebbe solo una: un nuovo lockdown. Un’ipotesi che fa molta paura, specialmente ai tanti commercianti che stanno faticosamente imparando a convivere con le misure sanitarie pur di riaprire le attività ferme da due mesi. Eppure – riporta Affari Italiani – il Governo si è visto costretto anche a prendere in considerazione la possibilità che dopo la riapertura del 18 maggio – giudicata poco oculata dallo stesso Comitato Tecnico Scientifico i casi di Coronavirus nel nostro paese posano tornare  a crescere. Al momento, i nuovi contagi e i decessi sono in deciso calo ma, secondo gli esperti, sono necessarie almeno due settimane prima di poter riscontrare gli effetti della riapertura. Tutto questo a causa dei tempi di incubazione del Coronavirus che possono protrarsi fino a 15 giorni.

Tra le possibilità vagliate dal Governo per un nuovo lockdown ci sono la reintroduzione dell’autocertificazione, volta a limitare gli spostamenti non essenziali; il ritorno del divieto di incontrare amici e familiari; e, nel peggiore dei casi, la chiusura delle attività commerciali appena riaperte. Tuttavia, queste misure non interesserebbero necessariamente tutto il territorio nazionale. Sono sorvegliate speciali quelle Regioni che hanno registrato un sovraccarico del sistema sanitario nei primi mesi della pandemia, prima tra tutte la Lombardia. A dirlo il presidente della Regione Attilio Fontana che riporta TGCom24 – ha dichiarato: “Invito i cittadini lombardi a fare qualche piccolo sacrificio adesso per evitarne uno molto maggiore tra qualche settimana”. Il Governatore in quota Lega si è unito  all’appello alla responsabilità lanciato dal sindaco di Milano, il Dem Giuseppe Sala. Sala solo alcuni giorni fa aveva sostenuto che, se i contagi dovessero riprendere il volo, non saranno da escludere nuove misure restrittive.

Lo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha lanciato un appello ai cittadini italiani, temendo di dover ordinare un nuovo lockdown a causa delle persone che hanno interpretato l’alleggerimento delle misure di sicurezza come un via libera. “Le regole vanno rispettate per il bene della comunità”, ha detto Conte nell’informativa alla Camera, riporta Repubblica. “Verrà il momento di fare festa ma non è questo”, ha proseguito. A preoccupare chi sta gestendo l’emergenza sono soprattutto le foto e i video dei tanti che si sono riversati in strada a festeggiare la fine della fase più severa del lockdown, senza curarsi ne di rispettare il distanziamento sociale né di indossare guanti e mascherine. L’ultimo bollettino della Protezione Civile appare rassicurante. Malgrado le speranze sul fatto che la curva dei casi possa rimanere stabile o addirittura calare, un’impennata dei contagi potrebbe portare a conseguenze disastrose sia dal punto di vista economico che sanitario

Fonte: TGcom24, Repubblica, Protezione Civile

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