Coronavirus, diminuiscono ricoveri e terapie. E la lite fra i virologi finisce finisce in denuncia

Coronavirus, calano i ricoveri ed il numero dei decessi rimane contenuto ma gli esperti, alla fine, sono arrivati ai ferri corti. Il professor Giulio Tarro querela il suo collega Roberto Burioni. L’accusa è di diffamazione. I due virologi sostengono posizioni molto diverse sul Coronavirus.

tarro querela burioni

I dati odierni riportati dalla  Protezione Civile ci informano che il totale dei casi sale a 227.364, +665 rispetto a ieri. Gli attualmente positivi scendono a 62.752, segnando un decremento di 2377 unità rispetto a ieri. I deceduti raggiungono quota 32.300, +161 nelle ultime ventiquattro ore. Salgono anche i guariti che arrivano a  132.282, con un incremento di 2.881 persone. Le persone ricoverate con sintomi continuano a calare e arrivano a 9.624, -367 rispetto a ieri. Migliora ancora la situazione delle terapie intensive che si svuotano di altri 40 pazienti e portano il totale a 676.

Nelle ultime ventiquattro ore sono stati effettuati 67.195 nuovi tamponi, per un totale di  3.171.719.

E se l’andamento del Covid 19, tra alti e bassi, ci fa, tuttavia, ben sperare, decisamente meno rassicuranti le news che ci arrivano dal mondo degli esperti che continuano a farsi la guerra l’un con l’altro. Da quando il Coronavirus ha calcato il palcoscenico delle nostre esistenze, il panico ha fatto capolino nella nostra mente. Da comuni cittadini ci siamo trasformati in potenziali “casi”. Tutti avremmo desiderato che almeno gli scienziati ci rassicurassero fornendoci informazioni chiare. Ma purtroppo il Covid 19 era – ed è – un’ incognita anche per gli esperti. Infatti, durante questi mesi, abbiamo ascoltato opinioni diverse e, talvolta, molto distanti tra loro. Ai due poli opposti della carreggiata si sono posti il professor Giulio Tarro, virologo candidato due volte al Nobel ed ex primario del Cotugno di Napoli, e il virologo Roberto Burioni, molto noto anche per le sue frequenti presenze in televisione. Il primo sostiene da mesi che, con ogni probabilità, il Coronavirus ci abbandonerà con l’estate. Il secondo, invece, continua a premere sulla gravità di questo virus sconosciuto. Dopo settimane di frecciatine sui social, ora Tarro – riferisce Adnkronos – ha deciso di querelare Burioni . La ragione – spiegata dal legale di Tarro, l’avvocato Carlo Taormina – sarebbe “l’opera di denigrazione continuamente perpetrata a danno del prestigio scientifico professionale e personale del professor Tarro”.

Tutto è cominciato circa un mese fa quando il giornalista ed ex ministro Gianfranco Rotondi – su Twitter – ha pubblicato un post di elogio nei confronti del professor Tarro sottolineando le due candidature al Nobel.

Il virologo Giulio Tarro,primario emerito del Cotugno (isoló il vibrione del colera),due volte candidato al Nobel,oggi scommette la sua reputazione dicendo che tra un mese il CORONAVIRUS ci abbandonerà come tutti i corona influenzali.

— Gianfranco Rotondi (@grotondi) April 17, 2020

Il post non deve essere risultato molto gradito a Burioni il quale ha commentato: “Tarro è candidato al Nobel come io a Miss Italia”.  L’ex primario del Cotugno l’ha buttata sul sarcasmo e, sempre su Twitter, ha ribattuto: “Su una cosa Burioni ha ragione: lui dovrebbe solo fare le passerelle e non aprire bocca”.

Burioni scrive su twitter: Se Tarro è virologo da Nobel, io sono Miss Italia.
Su una cosa ha ragione: lui deve fare solo le passerelle come Miss Italia, ma senza aprire bocca

— Giulio Tarro (@TarroGiulio) April 19, 2020

Ma evidentemente la situazione è presto sfuggita di mano ai due scienziati e dai social si è passati all’attuale querela di Tarro contro Burioni. L’ex primario del Cotugno ha inoltre sporto querela anche contro due giornalisti. Uno  in quanto – a detta del virologo – avrebbe divulgato notizie false sul suo curriculum. Il secondo, invece, sarebbe reo di falsificazioni inerenti le date di pubblicazione di due lavori dello scienziato

Fonte: Adnkronos, Giulio Tarro Twitter, Gianfranco Rotondi Twitter, Protezione Civile

 

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