“Distanza di un metro e mascherine”: così sarà la nostra vita dopo la quarantena

Prolungato per altre due settimane il blocco totale, in scadenza, secondo decreto, il 3 aprile. La chiusura si protrarrà almeno fino al 18, ma anche dopo la fine dell’emergenza, dovremmo continuare ad adottare misure di protezione e contenimento.

quarantena come sarà la vita dopo mascherine - Leggilo

Ritornerà la vita, ma non sarà quella prima. Come sappiamo, e come ci aspettavamo, il blocco in scadenza il 3 aprile sarà prolungato per altre due settimane. La chiusura è quindi prevista fino al 18, almeno. Ma la ripresa sarà lenta e graduale. E dipenderà soprattutto dall‘indice di contagiosità che dovrà essere inferiore a 1. Dal punto di vista matematico infatti, informa Il Corriere, il Covid-19 si potrà ritenere sconfitto solamente quando il valore dell’R0, l’indice di contagiosità, sarà inferiore a 1. Il che significa che ogni positivo infetta meno di una persona. Quando ciò avvenisse, la ripresa non sarà comunque immediata. Anzi, sarà proprio quello il momento in cui usare ancora maggiore precauzione per evitare il tanto temuto contagio di ritorno e soprattutto per evitare che gli assembramenti di massa diano origine a nuovi fenomeni di contagio. Bisogna cioè evitare di tornare al punto di partenza. Le norme vigenti andranno rispettate con maggiore attenzione, anche in virtù dell’arrivo del periodo Pasquale, periodo nel quale verranno aumentati i controlli da parte delle Forze dell’ordine.

Proprio per questo motivo, informa Il Sole 24 ore, con ogni probabilità gli ultimi a riaprire saranno i locali, i bar, i ristoranti, i cinema, i teatri. Quei posti, cioè, dove è più difficile riuscire a mantenere la distanza di sicurezza necessaria. I primi invece che potranno riprendere la loro attività potrebbero essere gli imprenditori che si occupano di alimentazione e farmaceutica. Ad esempio, le imprese di meccanica legata all’agroalimentare oppure quelle chimiche che dovranno comunque dimostrare di essere in regola con le norme sulla distanza di sicurezza tra i dipendenti e la dotazione dei dispositivi di protezione.

Se la situazione dovesse migliorare in modo evidente – e sembra che ci si avvicini al miglioramento – potrebbe riaprire anche qualche negozio, a patto che la distanza di sicurezza di un metro possa essere rispettata. Anche gli eventi pubblici sono sospesi a data da destinarsi. Ciò su cui gli esperti sono concordi, però, è che anche quando si potrà uscire bisognerà mantenere la distanza di almeno un metro e indossare la mascherina nei luoghi pubblici. Già nei giorni scorsi gli scienziati avevano suggerito di lasciare in fondo alla lista delle riaperture i luoghi dove maggiore è l’affollamento, discoteche, pub, eventi, sale convegni, ma anche bar e ristoranti. Anche quando l’emergenza sarà finita, i locali dovranno avere requisiti molto diversi da quelli richiesti prima dell’epidemia da Covid-19. Il primo riguarda la distanza tra i clienti che dovrà essere sempre di almeno un metro sia per quanto riguarda i tavoli, sia per le aree comuni. Grande attenzione sarà dedicata agli impianti di areazione che dovranno garantire una purezza degli ambienti.

Sul resto, gli esperti sono stati chiari: una ripresa troppo veloce rischia di far ripartire il contagio con danni che sarebbero incalcolabili. Ecco perché viene esclusa per ora sia la riapertura dei negozi che non vendono generi essenziali, sia quella di palestre, centri estetici, parrucchieri: troppo alto il pericolo di vicinanza tra le persone. La ripresa deve essere lenta, graduale e tale da escludere che i “positivi” vadano in giro.

Fonte: Corriere, Il Sole 24 ore

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