Coronavirus, la virologa Ilaria Capua: “In virus circola in Veneto da almeno 20 giorni”

La nota dottoressa, che aveva avvisato il nostro Paese dell’arrivo del nuovo Coronavirus tempo fa, ha spiegato come i focolai non siano nati al momento del decesso della prima vittima. In Austria muore una turista italiana.

 

Ilaria Capua, Direttrice dell’One Health Center dell’Università della Florida, è intervenuta nuovamente sui casi di contagio nel nostro Paese per il nuovo coronavirus. La virologa di fama internazionale, in realtà, tempo fa, chiese alle Autorità di prepararsi per l’arrivo del virus anche nel nostro Paese. Ospite infatti de “L’aria che tira”, su La7, Capua aveva già sottolineato di prepararsi all’evenienza, tempo prima del primo ufficiale caso di contagio. La virologa invitava tutti ad aver buon senso e, qualora si fossero avvertiti i classici sintomi, a rimanere in casa e non avere contatti con soggetti maggiormente a rischio, come le persone anziane. Il problema maggiore era rappresentato, e lo è tutt’ora, dagli infetti asintomatici, ovvero coloro i quali trasmettono il virus ben prima che lo stesso mostri i suoi effetti sul corpo dell’infetto. Spiegava Capua: “Durante l’incubazione il soggetto infetto non mostra sintomi, perchè questi si manifestano solo dopo che il virus è riuscito a fare il suo primo ciclo di replicazione. Questa è un’infezione che arriverà in Italia, farà il giro del mondo, bisogna organizzarsi”. Parole che sembravano mostrare un certo allarmismo, ma che in realtà si sono rivelate fondate.

La stessa dottoressa Capua, intervenendo su Rai Uno ospite di Massimo Gramellini a “Le parole della settimana”, qualche giorno fa ha riespresso il concetto, parlando del primo decesso a Padova dell’uomo proveniente da Vo’ Euganeo: “Il decesso è arrivato dopo dieci giorni, ciò significa che era ricoverato almeno da una settimana. Quindi possiamo dedurre che il contagio è presente in zona almeno da una ventina di giorni”. La dottoressa analizza le misure adottate dal Governo sul territorio: “Possiamo ipotizzare che i contagi siano tanti, ma molti non se ne siano accorti. Ma se è lì da almeno 20 giorni che effetti potrebbe avere questa quarantena?”. Per Ilaria Capua, l’effetto peggiore di questo virus potrebbe arrivare ai danni dell’economia di questi territori e, di conseguenza, a livello nazionale. Importante adesso scovare e tracciare tutti coloro i quali presentano i classici sintomi o hanno avuto rapporti, oppure in prima persona, con soggetti rientrati dalla Cina. Andare a ritroso dunque, anche ai percorsi di inizio gennaio. Il conteggio degli infetti continuerà a salire, avvisa la virologa, proprio perchè l’Italia sta facendo tamponi a tappeto nelle zone interessate. Spiega Capua: “Se in Italia i contagi dovessero arrivare a 30mila infetti, sarebbe una buona notizia, perché tante persone sarebbero contagiate ma senza neanche accorgersene”. Inoltre, conclude Capua, meglio una percentuale del genere in piccole aree che la stessa in tutto il territorio italiano, poichè provocherebbe il blocco totale dell’economia, con ripercussioni gravissime.

Intanto una turista italiana di 56 anni del Friuli-Venezia Giulia è morta la scorsa notte in un residence a Bad Kleinkirchheim, in Austria. Lo riporta l’Ansa che riporta ”agenzia di stampa austriaca Apa. La donna si trovava in villeggiatura in Carinzia. Il medico del pronto soccorso non ha escluso un caso di coronavirus ed ha effettuato un tampone. Il residence è stato chiuso e gli ospiti non possono lasciare l’edificio, saranno anche loro sottoposti a controlli. Le autorità austriache, in collaborazione con quelle italiane, stanno ricostruendo gli spostamenti della donna. In giornata sono attesi gli esiti del tampone effettuato sulla turista italiana morta in Carinzia. Si tratta di una donna residente in provincia di Udine, riferisce l’agenzia austriaca Apa. L’assessora alla sanità della Carinzia Beate Prettner ha rivolto un appello ai cittadini di restare calmi. “Sono state intraprese tutte le misure necessarie”, ha ribadito.

Fonte: Rai Uno, La7, Ansa

Impostazioni privacy