Il Ministro Teresa Bellanova: “Reddito di Cittadinanza e Quota Cento? Uno spreco”

Il Ministro di Italia Viva lancia il suo monito contro il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e avverte: “Dal M5S troppa approssimazione”.
Bellanova striglia la Maggioranza: "Dal 2020 serve un cambio di passo" - Leggilo.org
Leggendo con attenzione le parole del Ministro per le Politiche Agricole Teresa Bellanova, sembra quasi di non trovarsi al cospetto di rappresentante del Governo Conte. Nell’intervista rilasciata a Repubblica, l’esponente di Italia Viva sembra salvare poco del lavoro svolto dall’Esecutivo dalla sua nascita. Auspica un cambio di rotta, dove ovviamente Matteo Renzi e i suoi vogliono influire, ma non depone l’ascia di guerra contro i grillini. Un contrasto interno, costante, nella Maggioranza, che logora l’Esecutivo. Perchè se questo Governo è debole, lo si deve anche ad Italia Viva. Il sogno dell’ex Premier Renzi di dare una spallata a Conte è vivo e viene coltivato anche dai suoi uomini. Come spiega Bellanova: “Come giudico il bilancio di fine anno del premier Conte? Quando il presidente del Consiglio ha detto che nessuno è indispensabile, beh lo condivido: vale per tutti. Mi aspetto che il governo cambi passo e che non ci siano totem”. E se da una parte Nicola Zingaretti, Segretario del Partito Democratico, innalza il Premier Conte, ricorda Fanpage, a “faro del fronte progressista”, dal partito nato dalla costola dem non sono così euforici. Racconta il Ministro: “Vedo che c’è un’ ansia di annettersi Conte, in primo luogo da parte del PD. Registro dichiarazioni, che a noi non appartengono”.
Sul tavolo troppi nodi da sciogliere. Su tutti quello della Riforma Bonafede, dato che il voto favorevole ad una mozione di sospensione avanzata da Forza Italia, da parte di Italia Viva, ha rischiato di far andare sotto il Governo in Aula. E se il M5S non volesse trattare sulla prescrizione? “Ma chi può davvero pensare che le persone debbano essere considerate colpevoli a prescindere? Non si possono fare provvedimenti che incidono sui diritti dei cittadini. La giustizia giusta deve dare serenità alla comunità e ai singoli cittadini e non ha nulla a che vedere con il giustizialismo”. C’è poi il capitolo dedicato al Mezzogiorno: “Gli imprenditori che ho incontrato in Sicilia mi hanno detto che il primo problema non sono i finanziamenti pubblici, ma avere infrastrutture. E se impieghi dalla Sicilia 11 ore per fare arrivare un prodotto, non sarai mai competitivo. Ci sono 120 miliardi di euro stanziati per infrastrutture e che vanno spesi subito”.
Poi l’affondo ai 5 Stelle, in particolar modo al capo politico Luigi Di Maio, con cui Renzi continua quotidianamente a scontrarsi, anche sulla questione Autostrade: “Vorrei un approccio meno approssimativo. Noto una certa aria di sufficienza. I dossier si studiano e non si cambiano le regole in corso d’opera. Basta l’esempio dell’Ilva, dove stiamo giocando sull’orlo del baratro. Comunque per noi quella norma sulle concessioni va cambiata e presenteremo emendamenti in Parlamento”. 
Per Bellanova, il 2020 potrebbe essere l’anno del riscatto, a patto che i 5 Stelle abbandonino il vecchio pensiero di “anti-sistema” che ancora serpeggia tra le loro fila: ” Il reddito di cittadinanza dovrebbe servire a collocare al lavoro e invece alimenta il lavoro nero. Facciamoci una domanda e diamoci una risposta: togliamolo, perché non è utile ma dannoso. Quota cento: non so se i parlamentari del Pd che la contestavano quand’erano all’opposizione si sono ricreduti, io no. E invece di ragionare per massimi sistemi, domandiamoci quante donne, quanti carpentieri e persone con mestieri usuranti ne hanno usufruito? Credo nessuno. Le priorità sono altre”.
Fonte: Repubblica, Fanpage
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