Domande scomode a Renzi. E qualcuno pubblica sui social le foto di casa Formigli

Il Governo giallo-rosso, Italia Viva e il rapporto con il M5S. Ma quello che ha più colpito dell’intervista di Corrado Formigli a Matteo Renzi è stata la strenua difesa dell’ex Premier sul caso Open. Ma il giornalista, dopo le domande  sulla Fondazione fiorentina, è stato attaccato sui social. 

Odio social contro Formigli dopo le domande scomode a Renzi - Leggilo.org

Matteo Renzi, ospite di Corrado Formigli nel programma “PiazzaPulita” su La7, ha cercato, in alcuni passaggi, di chiarire la sua posizione nell’inchiesta Open. Visibilmente indispettito dalle domande del giornalista, l’ex Premier ha cercato di dare la sua versione dei fatti, ma non è riuscito ad andare oltre le accuse di persecuzione alla magistratura fiorentina sciorinate già dopo i primissimi giorni della notizia. Renzi parla della Fondazione Open, e del suo embrione originario, la Fondazione Big Bang. Per l’ex Presidente del Consiglio, i magistrati hanno valutato come finanziamento privato di partito gli investimenti per la creazione dell’evento “Leopolda”, che però, a suo dire, di partitico non aveva nulla: “Erano due Fondazioni. Ne esistono in tutto il mondo e servono a sostenere le attività di qualche leader, ed io ero un presunto tale. In Italia ci sono 120 Fondazioni e di queste solo una decina presentano i bilanci trasparenti con i nomi dei contribuenti. Open è una di queste. Che obiettivi aveva? Direi di promozione culturale. Ci sono altre Fondazioni, come quella gestita dagli ex Ds, che non presenta bilanci. Casualmente, la Fondazione Open è quella che tra il 2012 e il 2018 ha fatto delle iniziative, come la ‘Leopolda’. L’inchiesta dice che Open è un articolazione di un partito politico, ed è incredibile. Io chiedo giustizia. Perchè la ‘Leopolda’ non è mai stata un’iniziativa di partito. Open ha rispettato tutte le norme che regolano le Fondazioni, ma in corso d’opera il magistrato ha deciso che tali norme non valevano, perchè ad un certo punto contavano le norme che regolano i partiti. Ma la gente che stava dentro Open, questo non lo sapeva”.

Formigli però ha pronta una sorpresa: l’intervento di Alfredo Romeo, costruttore napoletano, tra i primissimi finanziatori di Open. E Romeo smentisce quanto sostenuto da Renzi: “Ho versato 60mila euro alla Fondazione perchè mi piaceva sostenere Renzi alle primarie contro il vecchio partito Pd di Bersani”. Insomma, chi finanziava sapeva benissimo che i soldi sarebbero serviti a sostenere la carriera politica di Matteo Renzi. Ed è era quello che volevano, ma in cambio di cosa?

Renzi: “L’unico reato è stato commesso nei miei confronti”

Il leader di Italia Viva, visibilmente alle strette, cerca di difendersi. Fino ad arrivare a dichiarare di non conoscere i meccanismi che regolavano la Fondazione. Eppure, secondo la Procura di Firenze, il fondatore e gestore di Open Alberto Bianchi, insieme a Marco Carrai, aveva strettissimi legami con Renzi e il suo “Giglio Magico”. Al punto di organizzare cene evento, dove far incontrare gruppi di industriali con l’allora Premier, alla cifra di 100mila euro. Renzi si mette sulla difensiva: “300 finanzieri hanno perquisito le case di persone bene che non hanno fatto nulla. E le hanno perquisite semplicemente perchè erano amici o sostenitori di Matteo Renzi. Se per voi è lecito che persone che non sono indagate debbano essere perquisite, nonostante abbiano versato tutto in trasparenza, per me non lo è. Questo è una problema per la libertà di questo Paese. Chi ha commesso un reato è chi ha pubblicato i miei documenti personali, quindi o la Procura di Firenze, o la Banca d’Italia oppure la Guardia di Finanza. Io non c’entro nulla con l’inchiesta, io non sono come funzionava dal punto di vista amministrativo la Fondazione. Io questa battaglia la faccio per la gente, non per me”. 

Sui social sono state pubblicate foto e indirizzo di casa Formigli

Intanto, proprio il giornalista Corrado Formigli è stato vittima di diversi attacchi degli haters, che hanno pubblicato indirizzo e foto della sua abitazione privata. Come riporta Repubblica, diversi gruppi hanno iniziato a postare l’indirizzo di Roma del conduttore di La7. Episodio angosciante, che arriva proprio dopo l’intervista scomoda fatta a Matteo Renzi per il caso Open. Una vicenda che va chiarita in ogni suo aspetto poichè colpisce il diritto di cronaca e la libertà dei giornalisti. Il conduttore ha fatto sapere che sua moglie ha sporto diverse denunce sull’accaduto.

 

Fonte: La7, Repubblica

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