I migranti a Bari nella Basilica di San Nicola: “Noi, sfruttati, chiediamo aiuto”

Un gruppo di braccianti di Foggia e Borgo Mezzanone si sono ritrovati per un sit-in nella Basilica di San Nicola per protestare contro lo sfruttamento degli immigrati.

Aboubakar Soumahoro, 39enne italo-ivoriano dirigente dell’Usb, l’Unione Sindacale di Base, ha diffuso martedì 16 luglio la notizia di una protesta clamorosa, come testimonia un video su Twitter:  Un sit-in nella basilica di San Nicola, nel cuore Bari, con un gruppo di braccianti di Foggia e Borgo Mezzanone, per protestare contro le terribili condizioni in cui queste persone a vivere per poter lavorare.

Immigrati nella Basilica: “In condizioni disumane per poter lavorare”

L’inizio della protesta è avvenuto martedì 16 luglio attorno alle 11.30. Sul proprio account personale di Twitter, Aboubakar Soumahoro ha diffuso un video in cui si vedono un gruppo di persone reggere alcuni cartelle con scritte come “Rispetto per il lavoro” o “In Italia esistono ancora le leggi sul lavoro?”. Una questione certamente molto delicata, che va a toccare anche la dignità degli individui, costretti, pur di lavorare ad accettare situazioni di vita altamente degradanti. Per farsi ascoltare un gruppo di braccianti è entrato nella Basilica San Nicola a Bari: “Sono entrato in questo istante nella Basilica San Nicola di Bari con un gruppo di braccianti di Foggia e Borgomezzanone, lavoratori sfruttati costretti a vivere in condizioni disumane” – ha detto Soumahoro nel video in cui tira in ballo anche il Santo Padre – “Papa Francesco dice che il lavoro conferisce dignità all’uomo però quello dei braccianti è un lavoro fatto di disumanità, privo di diritti e di dignità”.

I braccianti hanno chiesto un confronto con l’Arcivescovo della città, Monsignor Francesco Cacucciperché la regione e il governo latitano in totale indifferenza“.

L’arcivescovo, monsignor Francesco Cacucci, è arrivato in basilica e si è intrattenuto a parlare con i bracciani e Aboubakar Soumahoro, impegnandosi a contattare il presidente della Regione Michele Emiliano: “Coinvolgerò gli altri vescovi pugliesi e sentirò papa Francesco”  ha detto per poi aggiungere: “Volentieri  mi faccio interprete di questi che sono l’espressione del riconoscimento dei diritti della dignità umana. Da parte nostra c’è un atteggiamento di difesa senza se e senza ma della dignità di essa. Quello che non riusciamo ancora a realizzare in Italia è la seconda accoglienza, questo è il vero problema. Fino a quando non riusciremo a realizzare questo, si alimenterà da una parte l’idea di invasione e dall’altra non si riconoscerà dignità umana. Mi permetterò di indicare concretamente le proposte da fare. Non basta la denuncia se non arriviamo a fare proposte concrete“.

Aboubakar Soumahoro ha consegnato all’arcivescovo un documento di dieci punti contro lo sfruttamento dei lavoratori nei campi: “Stiamo parlando di braccianti, non di rifugiati e profughi, ma di gente che non vuole essere assistita, sia stranieri che italiani. Chiediamo all’arcivescovo Cacucci di farsi interprete tra noi e Regione Puglia. Se abbiamo scelto una chiesa per la nostra protesta è perché il mercato ha preso il sopravvento sulla dignità umana. Per questo siamo venuti con la certezza che qui c’è ascolto», ha detto il sindacalista. Nel documento ci sono dieci proposte su lavoro e eticoltura, «una agricoltura che possa dare dignità alla dimensione etica“.

Rassicurati dalle parole dell’Arcivescovo dopo tre ore di pacifica occupazione, i braccianti sono andati via.

Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno, Aboubakar Soumahoro Twitter

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