Era un tranquillo pomeriggio di domenica quando, sulla spiaggia di Rimini, un uomo ha cominciato a masturbarsi davanti agli occhi increduli delle persone, rischiando di essere linciato.
La spiaggia è un luogo di divertimento ma spesso può trasformarsi in un posto simbolo di tragedia. Non è questo il caso, per fortuna. Questa volta solo un grande spavento per una donna e tre bambini che stavano trascorrendo qualche ora insieme in uno stabilimento balneare di Rimini. Il tutto è accaduto domenica pomeriggio, intorno alle 15.00, nel ristorante “Stella Marina” sulla spiaggia del bagno 62, sul lungomare Di Vittorio. Secondo quanto riferito, tra una portata e l’altra il malintenzionato si sarebbe abbassato il costume e avrebbe iniziato a masturbarsi davanti a tutti, riporta Adnkronos. Dopo ha cominciato ad ansimare con un coltello stretto in pugno. A lanciare l’allarme è stata una donna, una 46enne russa, in spiaggia con suo figlio e altri tre bambini, a rivolgersi al titolare del bar spiegandogli di essere impaurita per i gesti dello sconosciuto. Il personale addetto alla spiaggia è corso in direzione dell’uomo intorno al quale, anche considerata la sua vicinanza con l’area giochi affollata da bimbi, si era già riunito un gruppo numerosissimo di genitori infuriati. Il malvivente è stato accerchiato e oltre ad offese verbali ci sarebbe stato anche uno scontro fisico.
Intanto, scattato l’allarme, sono giunte sul posto due volanti. Gli agenti l’ hanno arrestato con l’accusa di osceni in luogo pubblico. Prima di essere portato in Questura, Ahmed Mohamed Walid Abdelshafi, 37enne egiziano regolare in Italia, ha spinto e strattonato uno dei poliziotti, prima di esser bloccato a terra e caricato nella volante. Sul suo corpo diversi gli ematomi e i graffi che, come raccontato dall’uomo, gli sarebbero stati fatti durante l’aggressione avvenuta poco prima, informa Rimini Today. Per questo, è stato portato al pronto soccorso per i dolori lamentati e gli è stata diagnosticata una frattura costale destra con una prognosi di 10 giorni. Durante la permanenza forzata in ospedale, avrebbe minacciato anche i tecnici della radiologia e tentato di colpire gli agenti della sorveglianza. “Conosco un sacco di persone, vi mando a casa delle persone che ammazzano voi e la vostra famiglia” avrebbe detto, e ancora: “Quando esco vi uccido con il coltello, sono un arabo”. L’uomo avrebbe anche afferrato il palo in metallo delle flebo tentando di colpire con quello gli agenti. Le minacce contro gli agenti sarebbero proseguite nelle camere di sicurezza: “Domani in tribunale dico al giudice che mi avete rotto voi la costola, così me la pagate”. L’egiziano dunque, oltre che per resistenza è stato denunciato anche minacce gravi a pubblico ufficiale.
Fonte: Adnkronos, Rimini Today