Papa Francesco: “I migranti sono persone umane, dobbiamo amare gli ultimi come dice Gesù”

Papa Francesco, nell’omelia della Messa per il sesto anniversario della sua visita a Lampedusa, ha parlato di migranti sottolineando che sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata che vanno amati e rialzati come Gesù chiede di fare.

Papa Francesco messa migranti Lampedusa - Leggilo

I migranti sono persone umane, non si tratta di questioni sociali o migratorie, e sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata. Durante la messa celebrata nella Basilica di San Pietro, in occasione del sesto anniversario della sua visita a Lampedusa – città simbolo degli sbarchi e dell’accoglienza – il pensiero di Bergoglio è andato ancora una volta ai migranti. Ricordando quella storica prima visita del suo pontificato – per pregare dove morirono 34 migranti, l’11 ottobre 2012 e dove, il 3 ottobre del 2013, ne sarebbero annegati 366 – il Papa ha pregato per “gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto; gli ultimi torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; gli ultimi lasciati in campi di un’accoglienza troppo lunga per essere chiamata temporanea”. Sono loro, dice Bergoglio – come riporta Vatican news – che Gesù ci chiede di amare e rialzare. 

So che molti di voi – ha aggiunto Papa Francesco rivolgendosi ai migranti presenti alla messa – che sono arrivati solo qualche mese fa, stanno già aiutando i fratelli e le sorelle che sono giunti in tempi più recenti. Voglio ringraziarvi per questo bellissimo segno di umanità, gratitudine e solidarietà”. Il Pontefice – riporta ancora SkyTg24 – ha poi lanciato un appello riprendendo l’immagine biblica della scala di Giacobbe tra Cielo e terra: “Salire i gradini di questa scala richiede impegno, fatica e grazia. I più deboli e vulnerabili devono essere aiutati. Mi piace allora pensare che potremmo essere noi quegli angeli che salgono e scendono, prendendo sottobraccio i piccoli, gli zoppi, gli ammalati, gli esclusi: gli ultimi, che altrimenti resterebbero indietro e vedrebbero solo le miserie della terra, senza scorgere già da ora qualche bagliore di Cielo“.

Nel corso della messa si è pregato un pensiero è andato alle persone impegnate nei soccorsi ai migranti “Signore Gesù – è stata l’invocazione declamata da un fedele – benedici i soccorritori nel Mar Mediterraneo, e fa crescere in ciascuno di noi il coraggio della verità e il rispetto per ogni vita umana”.

Aiutare gli ultimi, ha sottolineato Papa Francesco, è un obbligo morale al quale il Signore chiama a collaborare per portare a compimento la missione di salvezza e liberazione. “Le periferie esistenziali delle nostre città sono densamente popolate di persone scartate, emarginate, oppresse, discriminate, abusate, sfruttate, abbandonate, povere e sofferenti. Il Gesù delle Beatitudini ci chiama a consolare le loro afflizioni e offrire loro misericordia; a saziare la loro fame e sete di giustizia; a far sentire loro la paternità premurosa di Dio; a indicare loro il cammino per il Regno dei Cieli”, ha concluso Bergoglio.

Fonte: Vaticannews, Skytg24

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