Non è stata una rapina: la piccola Gloria, 2 anni, è morta dissanguata, dopo ore di agonia

Gloria Danho sarebbe morta dopo ore di agonia colpita dal padre che l’avrebbe uccisa con un coltello da cucina.

Gloria, due anni, uccisa a Cremona - Leggilo

Non solo le madri uccidono, come è accaduto a Federica Ziliotto  o ancora ad Antonella Barbieri, che ha ucciso i figli.   Voleva bene al suo papà, Gloria. Gli voleva bene come si può amare in modo totale e assoluto a 2 anni; probabilmente avrà pensato che avrebbe passato una bella giornata assieme a lui, perché i bambini il male del mondo non lo conoscono e soprattutto non sanno che le azioni più indicibili possono venire da chi dovrebbe amarli di più.

Gloria: l’autopsia dice che è morta dissanguata 

Kouao Jacob Danho è un ivoriano di 37 anni che sabato 22 giugno si è presentato alla casa famiglia di via Bonomelli a Cremona per prendere la figlia e portarla nell’appartamento di via Massarotti. Era felice Gloria di stare per mano al suo papà, quell’uomo alto e forte, eroe di una bimba come sono i padri sanno essere. E invece, nella camera da letto dell’abitazione, Kouao Jacob Danho l’ha colpita due volte con un coltello da cucina da 30 cm, poi trovato avvolto tra le lenzuola. La cosa più drammatica di questa vicenda però è che le ferite al fegato e al polmone non erano mortali e che quindi la piccola sarebbe morta dissanguata dopo ore di agonia scrive La Provincia di Cremona. E’ stato il vicino di casa a percepire i suoi lamenti: se fosse arrivato prima probabilmente si sarebbe salvata.

Questo è ciò che dice il primo responso dell’autopsia sul corpo della bimba; nello stesso ospedale – il Maggiore a Cremona – anche il padre è piantonato per omicidio volontario. L’uomo ha continuato a difendersi, dicendo di essere stato inseguito e aggredito da un rapinatore mentre si dirigeva verso casa. Secondo Kuoao il bandito avrebbe preteso dei soldi e non avendoli trovati avrebbe prima ucciso la bambina e poi ferito il padre per scappare, buttandosi dal secondo piano – ovvero da 8 metri – di una casa di ringhiera che si affaccia su una strada trafficata. Una difesa che gli inquirenti stanno smontando puntualmente perché sono convinti che l’uomo abbia inscenato la rapina e la colluttazione – comprese delle ferite e dei taglietti non profondi – per cercare di scagionarsi.

Secondo gli investigatori l’uomo avrebbe voluto vendicarsi di sua moglie  Isabelle Audrey, che a febbraio lo aveva lasciato dopo una lite durante la quale Kouaou le aveva rotto un timpano con 25 giorni di prognosi. Da quel giorno, mamma e figlia erano state messe in una casa protetta mentre nei confronti dell’uomo era stato aperto un fascicolo per lesioni aggravate. Il presunto omicida però non aveva restringimenti nel vedere la bambina “Sabato scorso, per la prima volta l’aveva portata in casa: poteva stare con la figlia più ore”, ha detto Elena Pisati a Il Corriere della Sera, l’avvocato che ha accompagnato Isabelle Audrey nella caserma dei carabinieri. “La signora è sconvolta. Vuole capire che cosa è successo e perché è successo. Lei non voleva più tornare con il marito, ma non si era mai opposta al fatto che la bambina potesse stare con suo padre”.

Gloria non deve essere ricordata nella sua breve vita come una bambola rotta nelle mani del padre, ma come una bellissima principessa volata via troppo presto per colpa di un lupo cattivo travestito da papà.

Fonte: Ansa, Corriere della Sera, La Provincia di Cremona

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