“120 migranti alla deriva dalla Libia, ma l’Italia non risponde”. E Mattarella avverte il Governo

Una nave con 120 migranti a bordo si trova alla deriva di fronte alle coste della Libia. Il segnale di emergenza è stato lanciato dall’ong Alarm Phone.

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Come riportato da LaPresse, l’organizzazione non governativa Alarm Phone ha postato un messaggio tramite il proprio account Twitter per riferire di essere stata contattata “da un’imbarcazione partita dalla Libia stanotte. A bordo ci sono circa 120 persone, incluse 15 donne e 6 bambini. Il motore è in avaria e varie persone stanno male. Urge salvataggio immediato!”: 

Un caso che potrebbe ricordare quello della Sea Watch, con migranti in mare da 7 giorni. Alarm Phone non si è fermata qui ed ha poi scritto di aver “informato le autorità italiane e la cosiddetta Guardia costiera libica, dato che l’Europa ha costantemente fallito nel rispondere a situazioni di pericolo in questa zona del Mediterraneo. La Guardia Costiera libica ha ricevuto le nostre informazioni ma non reagisce dalle 14.10”:

E, mentre la situazione dei miganti resta sempre in bilico – questi così come quelli della Sea Watch, per la quale il Consiglio d’Europa si è espresso per il loro immediato sbarco – il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è nuovamente intervenuto sul tema dell’immigrazione in occasione della Giornata del rifugiato. Ansa infatti ha riferito quanto scritto dal Capo dello Stato: “L’Italia, in prima linea nell’adempiere con costanza e determinazione ai suoi doveri di solidarietà, assistenza e accoglienza – ha così esordito la prima Carica dello Stato – vede l’alto impegno morale e giuridico di protezione verso coloro che fuggono dalle persecuzioni, sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, tra i principi fondamentali della nostra Costituzione”.

“I rifugiati – ha proseguito Mattarella – ci ricordano ogni giorno, con forza, vicende di sofferenza, di discriminazione, di separazione da famiglie, terre e radici. Ciascun popolo, nella sua storia, è stato vittima di tragedie di questa natura – ha ricordato il Capo dello Stato – Le gravi difficoltà che affliggono popoli di regioni a noi anche molto vicine meritano un’attenta riflessione sulle cause di questi drammi e sulle risposte che richiedono”.

“L’Italia – continua – in prima linea nell’adempiere con costanza e determinazione ai suoi doveri di solidarietà, assistenza e accoglienza, vede l’alto impegno morale e giuridico di protezione verso coloro che fuggono dalle persecuzioni, sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, tra i principi fondamentali della nostra Costituzione”. Le donne e gli uomini dello Stato rappresenterebbero, per chi fugge da quelle condizioni, il primo volto amico, la mano tesa per un contatto umano e solidale: “Merita di essere ricordata la meritoria esperienza dei trasferimenti umanitari di rifugiati particolarmente vulnerabili che, grazie ai vari canali di collaborazione delle autorità con la società civile consentono di trarre in salvo e condurre in Italia centinaia di beneficiari”, conclude.

Fonte: LaPresse, Twitter Alarm Phone, Ansa

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