Monti e Napolitano di nuovo insieme contro i sovranisti: “Non votateli”

Monti e Napolitano di nuovo insieme contro i sovranisti: “Non votateli”. Così i sostenitori del ruolo fondamentale di Bruxelles, cercano di influenzare idee e i pensieri degli elettori. Salvo sostenere la libertà del singolo ad agire. 

l'appello di Napolitano e Monti europee - Leggilo

Ha il sapore di una vera e propria crociata anti-sovranista l’appello lanciato dall’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a non votare i sovranisti alle prossime Europee del 26 maggio. In realtà, quest’ultimo non ha fatto altro che aggiungersi alla schiera di quei senatori a vita scesi in campo per influenzare gli italiani circa il voto. L’appello è stato lanciato da Elena Cattaneo, seguita da Mario Monti, Renzo Piano, Carlo Rubbia, Liliana Segre e, in ultimo, Giorgio Napolitano. 

“Come ricercatori, di fronte alla fascinazione di nuove spinte isolazioniste non possiamo che mostrare l’evidenza dei pericoli che aprirebbe un tale scenario. Primi fra tutti l’irrilevanza scientifica e la limitazione culturale di auto-confinare la nostra attività all’angusto spazio del singolo stato-nazione”, si legge su un articolo della Cattaneo, sottoscritto dai colleghi e pubblicato sul Corriere della Sera. In questo modo, i senatori provano a salvare l’Unione Europea e a ribadirne il ruolo fondamentale specie nella promozione della ricerca e nella costruzione di “progetti di gruppo, impensabili e improponibili ad un singolo Stato”. Infatti, “le istituzioni repubblicane sono il nostro sistema immunitario, ma per funzionare vanno alimentate dalla linfa di una società consapevole delle delicate scelte di cui ogni giorno è depositaria, della cultura e della visione del mondo che intende coltivare”.

Più Europa, maggiore coesione e meno egoismo: questi gli obiettivi portati avanti dalla missione “anti-sovranista” che ha qualcosa di simile, nei presupposti, a quanto sostenuto tempo fa da Romano Prodi anche se l’ex Premier riponeva le speranze in un ruolo salvifico del PD. C’è bisogno, per far questo, di un rinnovato slancio istituzionale teso a far sì che le legittime culture nazionali si completino proprio in sede europea, per individuare nuove soluzioni per i problemi di oggi e le sfide di domani; per i cittadini europei, per l’Europa, per noi tutti”.

Il nome di Giorgio Napolitano arriva oggi dopo un dichiarato apprezzamento da parte del senatore emerito della Repubblica all’iniziativa lanciata dai colleghi per mantenere salda e unita l’Europa. “In questa concezione condivisa del ruolo di pace, di crescita economica e di progresso sociale e civile dell’Europa, al di là delle specifiche esperienze e tendenze, l’appello viene lanciato in alternativa a posizioni regressive di stampo nazionalistico e populista”.

Secondo Mario Montitornato qualche giorno fa a discutere di patrimonialel’Unione Europea funziona, tutela gli interessi europei ed è rispettata nel mondo. Ma gli Stati devono assegnarle un obiettivo, darle risorse e poteri necessari. E se è già così per la concorrenza, la moneta, il commercio estero e la ricerca, al contrario, per altre questioni – come fiscalità, migrazioni, politica estera, sicurezza – l’UE non ha potere, solo compiti. “Ne conseguono inefficacia, recriminazioni, sfiducia. Passi avanti sono impossibili, se prevalgono le forze politiche che non vogliono lo sviluppo della UE”, sostiene Monti. Poi l’appello contro i sovranisti: “Quelle forze lo temono, soprattutto perché le regole europee frenano gli abusi di potere, anche da parte di chi governa. Invocano la sovranità e la nazione ma, opponendosi ad un’Europa più forte, rischiano di rendere i nostri Paesi vassalli di potenze autoritarie extraeuropee”, scrive Monti.

Forse, spaventa l’idea di una deriva anti-europea che potrebbe esistere dopo il 26 maggio perché troppi sarebbero gli interessi che andrebbero perduti? Quegli interessi che si muovono e si intersecano dietro i tavoli del Parlamento e che, di fatto, esistono dietro il buon nome di un’Unione europea?

Fonte: Il Corriere della Sera

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