Romano Prodi: “L’Italia deve rinunciare all’esercito per rafforzare sé stessa e l’Europa”

Romano Prodi scende in campo per le primarie del PD. Lo fa con un video appello che ricalca l’intervento dei giorni scorsi. Lo potremmo sintetizzare così: “Ci serve che votiate perché serve più Europa”

Romano Prodi, serve più Europa - Leggilo

Nessun ripensamento da parte di Romano Prodi sull’Italia e l’Europa. Nessuna idea muova sul fronte delle politiche migratorie. Nessuna riflessione o pensiero critico sulle ragioni che avrebbero portato il nostro Paese, negli ultimi quindici anni a perdere competitività, con perdita della ricchezza pro capite, un debito pubblico di oltre 2mila miliardi di euro e politiche di austerità imposte da Bruxelles che non permettono di invertire la tendenza. No, per Romano Prodi va bene così. L’ex premier è intervenuto nei giorni scorsi a Napoli e ha parlato della necessità di più Europa. Il concetto del professore è semplice: per contrastare la potenza economica di Stati Uniti e Cina l’Europa ha solo una possibilità: rafforzarsi e diventare davvero un unico Stato. Il professore capovolge il concetto di sovranità – come ha tentato di fare giorni fa il Presidente della BCE Mario Draghi parlando agli studenti di Bologna –  arrivando al paradosso secondo cui per affermarla bisognerebbe perderla. Un bel trucco dialettico per frenare il dilagare di una parola – sovranità appunto – che evidentemente non deve diventare il vessillo con cui avvicinarsi alle Politiche europee di maggio. Bene allora confonderne il significato e farlo coincidere con il concetto di “più Europa” caro a Draghi e alla Sinistra. “Se vogliamo salvaguardare la nostra sovranità – dice Romano Prodi – dobbiamo stare insieme” – Un unione che dovrebbe essere sancita anche da un esercito comune: “Gli Stati sono fatti dalla moneta e dall’esercito. Abbiamo la moneta ci serve l’esercito. Ci serve per salvaguardare la dignità di piccola realtà nel mondo“.

Una semplificazione, sconcertante, quella dell’ex premier, che sembra non tener conto delle problematiche relative alla moneta unica e alla convivenza nei parametri europei. Prodi appare così miope, così assente dal confronto critico su euro ed Europa, al punto da delineare con un’ingenuità quasi infantile il progetto di un Esercito europeo. Il professore sembra vivere in un altro mondo, con l’Europa, l’Italia e gli altri Stati osservati come fosse un puzzle o un giocattolo sulla sua scrivania.  Dopo più di vent’anni ancora non ha capito che le unioni fra Stati non si delineano dentro gli uffici di Bruxelles. Non funziona. Poteva parlare di un modo diverso di fare Europa, il professore, ma signficherebbe prender atto delle criticità e questo non può essere proferito dalla sua bocca, prossimi come siamo alle elezioni di maggio. Meglio gli slogan.

Prodi fa altro: si rivolge agli elettori per le Primarie del Partito Democratico –  quest’anno accoglieranno tra le file anche i 16enni –  e chiede loro di parecipare in massa all’elezione del nuovo leader lì, a Sinistra. Prodi riconosce che il PD ha “tardato troppo” nella scelta del nuovo leader ma ora è importante “andare in tanti a votare per dare forza e sicurezza al nuovo Segretario“. Un leader che dovrà avere un compito ben preciso: non disallinearsi dall’Europa, condizione indispensabile per la nostra sopravvivenza. “Ci hanno diviso da tutti gli altri amici europei. E l’unico cambiamento può essere dato dal Partito Democratico” afferma l’ex Premier, giocando ancora con le parole e fingendo che il “cambiamento” invocato non significa altro che ribadire le dinamiche, le economie, e i rapporti di forza degli ultimi anni. Insomma,  “cambiamento” vuol dire “tutto come prima” più di prima. Europa e basta. Senza possibilità di uscita o alternative. E’ il “sovranismo” di Draghi, Monti, Prodi e del PD. Andate a votare, insomma.

Alessandro Signorini

Fonte: Tg3

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