Migranti, multati i parlamentari dell’opposizione che salirono sulla “Sea Watch”

Multati i parlamentari dell’opposizione che salirono sulla “Sea Watch”. Lo scorso 27 gennaio, Riccardo Magi – +Europa; Nicola Fratoianni – Sinistra italiana; Stefania Prestigiacomo – Forza Italia, visitarono i migranti presenti sulla nave per accertarsi delle loro condizioni.

Multati ii parlamentari dell'opposizione che salirono sulla "Sea Watch" - Leggilo

Furono tre, lo scorso 27 gennaio, i parlamentari a salire a bordo della “Sea Watch” per sincerarsi delle condizioni dei migranti: Riccardo Magi, Nicola Fratoianni, e Stefania Prestigiacomo. Il giorno dopo fecero lo stesso gli esponenti PD Matteo Orfini e Maurizio Martina. Per tutti e cinque i politici le stesse conseguenze: allora ognuno di loro fu identificato e denunciato per la violazione del blocco imposto dal Governo intorno alle acque della nave, ma c’è di più. Su di loro grave ora anche un provvedimento stabilito dalla Capitaneria di Porto di Siracusa. La sanzione comminata è quella di una multa di 2000 euro, come riportato dall’Ansa.

Il motivo della contravvenzione? Essere saliti a bordo dell’imbarcazione senza alcuna autorizzazione per l’imbarco e senza essersi sottoposti ai necessari controlli da parte del medico. I parlamentari della Sea Watch hanno sottolineato con quel gesto il loro sdegno, così come accaduto mesi prima per la Nave Diciotti. Ad ogni modo, non si tratta di nulla che non possa essere pagato in modo del tutto agevole dai cinque parlamentari; tuttavia Riccardo Magi ha colto la palla al balzo per accendere la polemica sulla questione: “Una contestazione infondata e pretestuosa perché la nave non aveva fatto scalo in paesi extraeuropei, perché siamo saliti per esercitare una prerogativa parlamentare e prima di sbarcare ci è stata fatta una visita medica seppure sommaria”.

Ben più grave, a suo dire, sarebbe stato l’ abuso commesso trattenendo in modo arbitrario e illegittimo le 47 persone che erano a bordo della Sea Watch: “Intendo oppormi ricorrendo in ogni sede e sperando che il ricorso diventi l’occasione per accertare per via giudiziaria se vi siano state omissioni e irregolarità da parte delle autorità”, continua il parlamentare. “Tutto ciò mentre Salvini continua a dire di essere pronto a farsi processare ma si protegge con l’ombrello politico da accuse per gravi reati penali”.

Fonte: Ansa

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