Salvano la vita a due persone: premio al “valor civile”

Ehigiator, nigeriano di 30 anni e Cissokho, senegalese di 21 anni, soccorsero due persone salvandogli la vita, e sono stati premiati con il permesso di soggiorno.

Salvano la vita a due persone - Leggilo

Ramy e Adam, i bimbi eroi del sequestro del bus di San Donato Milanese – messo sotto sequestro e dirottato dal senegalese Ousseynou Syhanno finalmente ottenuto la cittadinanza, qualche giorno fa, come premio per il loro coraggio che ha permesso di evitare una strage di 51 bambini, come riportato da Repubblica. Simile destino tocca oggi a Solomon Ehigiator, nigeriano di 30 anni, e Ousmane Cissokho, senegalese di 21.

I due ragazzi hanno ottenuto il permesso di soggiorno come premio al “valor civile” di cui entrambi hanno dato prova. Nel 2018, il trentenne salvò la vita a una signora cinese che si era buttata nel fiume Piovego, Padova, per farla finita. Ousmane Cissokno, senegalese di 21 anni, che nel gennaio scorso ha soccorso un uomo che voleva togliersi la vita nelle acque gelide del Brenta.

Renato Franceschelli, il prefetto di Padova e il questore Paolo Fassari, hanno consegnato i permessi speciali di soggiorno per il valore civile. E’ la prima volta che il Bel Paese ha assegnato questo genere di permessi, dopo l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza. Franceschelli ha raccontato, come riportato da Padova Oggi: “Siamo veramente molto orgogliosi di aver dato a queste due persone straniere un riconoscimento tanto importante, del resto, hanno dimostrato una grande umanità”. 

Ehigiator è arrivato in Italia nel 2016 e lavora come giardiniere e tuttofare a Venezia. Cissokho, invece, è arrivato qui nel 2014 e lavora a Padova come operaio. Entrambi si sono detti felici di ricevere il permesso – che potrà essere rinnovato tra tre anni, in caso di buona condotta – e nessuno dei due lo aspettava. Entrambi raccontano di aver agito, nel salvare i due sciagurati, d’istinto, senza pensarci.

Ehigiator ha raccontato: “Stavo tornando a casa e son passato da quel ponte in Via Trieste. Lì ho visto una ragazzina lanciarsi. Non potevo vedere morire qualcuno, sono scappato sulla riva, mi sono spogliato velocemente e mi sono tuffato”. Cissokho stava andando a lavoro in bicicletta, lungo il Brenta, e non ci ha pensato due volte a gettarsi nel Brenta.

Fonti: Repubblica, Padova Oggi

Impostazioni privacy