Enel risponde a Rita dalla Chiesa: “Non tutte le bollette sono uguali”

Finito il match Enel vs Dalla Chiesa? Forse. La protesta di Rita Dalla Chiesa ha trovato rispsota.

Dalla Chiesa arriva la risposta dell'Enel - Leggilo

La paladina della giustizia su Twitter, Rita Dalla Chiesa, ha ricevuto la risposta che voleva dall’Enel, o forse no. Pochi giorni fa aveva scritto su Twitter: “Qualcuno ci salva dall’Enel che per un consumo di 12 euro a bimestre emette bollette per 68,17 euro? Che ci fate nei talk show televisivi?”. L’ex presentatrice aveva deciso di battersi sui social contro l’Enel, lanciando un appello al Ministro dell’Interno Matteo Salvini e al Ministro dello Sviluppo Economico Luigi di Maio. Uno scontro fra Titani: Enel vs Dalla Chiesa. Lei esortava i Ministri a prendere delle misure nette e a “far finire la pacchia” alle società che compongono il Servizio Elettrico nazionale. A detta di Dalla Chiesa la sua bolletta, davvero eccessiva non rispecchiava il consumo reale dell’energia elettrica. Infatti per la materia energia ha speso €12,87, per il trasporto €25,11 mentre per gli Oneri di Sistema €22,76.

Come ha risposto l’Enel?

Il giorno dopo il grande clamore suscitato dall’ex presentatrice di Forum, l’Enel ha risposto in maniera netta e concisa, come riportato da Il Sole 24 Ore: “Le spese di sistema e di trasporti non dipendono dai consumi” E fino a qui ci potevamo arrivare da soli, verrebbe da dire. “Le quote fisse non dipendono dai consumi e vengono applicate da qualsiasi società di vendita”  E anche questo concetto è banale e non spiega nulla. Ma dopo l’Enel arrivava al dunque, o quasi “Il Servizio Elettrico Nazionale precisa che i prezzi dell’energia elettrica includono anche le cosiddette quote fisse, ossia le quote che non dipendono dai consumi e che vengono applicate da tutte le società di vendita in base ai valori fissati dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente”. No, anche qui la comunicazione gira su se stella e non si discosta dall’ovvio. La nota prosegue con queste parole: “Tali quote coprono i costi fissi del sistema che vengono ripartiti sui clienti…” Niente da fare, anche questo passaggio elude il punto. “In particolare – continua la risposta dell’Enel –  fanno riferimento ai c.d. oneri di sistema (destinati ad esempio all’incentivazione delle fonti rinnovabili, al finanziamento del bonus sociale, ecc.) e agli oneri che gli operatori devono sostenere indipendentemente dal consumo del cliente, quali quelli per la gestione della rete di trasporto, del contatore e delle attività commerciali”.

Due case? Non lamentarti

E anche qui aria fritta. Il punto è un altro: Rita dalla Chiesa era trasecolata non per gli oneri aggiuntivi, ma per il loro importo rispetto al consumo effettivo di energia elettrica. Ma su questo la missiva continua ad essere elusiva. Alla fine tuttavia qualcosa dice: “Per gli oneri generali di sistema e per i costi del trasporto, a partire dal 2016 è stato stabilito da parte dell’ARERA, nell’ambito di una riforma delle tariffe prevista dalla legge, un riequilibrio del contributo pagato dalle diverse categorie di clienti che ha comportato per le forniture dei clienti domestici non residenti (le cosiddette seconde case) un aumento delle sopramenzionate quote fisse”.

La risposta dell’Enel è tutta in quelle parentesi. In altre parole, fuori dal linguaggio tecnico e di circostanza l’ente risponde: cara Rita, lei ha una seconda casa e quella bolletta si riferisce ad essa. Non stia a lamentarsi troppo…

Fonti: Rita Dalla Chiesa Twitter, Il Sole 24 Ore

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