Gad Lerner alla manifestazione di Forza Nuova: “Mi hanno chiamato ebreo”

Una provocazione scientemente cercata ed ottenuta ad uso e consuno di una piccola propaganda personale. Il giornalista Gad Lerner, continua ad offendere la sua intelligenza e non solo la sua, che è notevole, e pecca nel credere che gli altri siano stupidi o meno accorti di di lui. Lerner nel pomeriggio era a Prato per prendere parte al presidio antifascista e ha voluto visitare piazza del Mercato Nuovo dove si è tenuta la manifestazione di Forza Nuova.

Gard Lerner alla manifestazione di Forza Nuova - Leggilo

Il giornalista si avvicina con passo sicuro e veloce, ha fretta. Qualcuno gli domanda: “Perchè ci vai?“. Lui quasi non risponde. Non può dire la verità, non può dire: “Vado lì per provocare”. Al momento in cui si è presentato Lerner in piazza c’erano giornalisti, fotografi, cameramen e pochi di militanti di Forza Nuova. La presenza di Lerner non è passata inosservata e, molto probabilmente, è stata intesa come una provocazione, la ricerca di un piccolo scontro con cui poter costruire un po’ di letteratura. E il giornalista ha ottenuto quello che voleva. Qualcuno gli dice “che ci sei venuto a fare?” un altro, ironicamente “Sei più bellino di persona che in televisione” ma nient’altro. Lerner si allontana. Sembra un po’ deluso. Cercava qualcosa, un pretesto qualsiasi per raccontare l’Italia fascista di Matteo Salvini e Luigi Di Maio e non l’aveva trovato. E alla fine, proprio quando dispera, qualcuno alle sue spalle grida “ebreo”.

L’Ansa racconta che un uomo, intorno alla sessantina, si è avvicinato verso il giornalista urlandogli quella parola. La narrazione qui è inesatta e a smentirla è un video di Repubblica. Lerner,  infatti,  si stava allontanando. Dopo un attimo di interdizione, il giornalista si è voltato. Ed è rimasto fermo, in attesa di qualcosa. Qui il filmato si interrompe. Più tardi, dal piccolo palco del presidio antifascista. Lerner racconterà di un gruppo di persone che gli hanno gridato “ebreo” e di essersi avvicinato per dire loro “Certo che sono ebreo” e dopo lasciare la piazza. E’ probabile che il giornalista abbia fieramente dato quella risposta, ma certamente non corrisponde a verità il particolare – non secondario – di un gruppo di fascinorosi che lo avrebbe aggredito verbalmente. Era solo uno, che stupidamente, è caduto nella provocazione.

Qualcuno prima, gli aveva dato del “buffone” ed è il solo insulto che si sente nel filmato. Ma di questo epiteto, Lener non parla, non se ne duole. Forse perchè, pur essendo l’unico appellativo ingiurioso, non contiene quell’elemento ulteriore – di discriminazione razziale e culturale – che la parola ebreo può significare. Lerner voleva che qualcuno gli dicesse proprio quella –  una parola che, al contrario, dovrebbe riempirlo d’orgoglio per la storia e la cultura straordinarie che richiama. E alla fine la sente, quella parola. Avrà lodato il Cielo, Lerner, nell’aver infine un fotogramma per costruire il suo piccolo, grottesco, film sull’ebreo perseguitato.

E infatti dal palco “antifascista” narra l’episodio enfatizzandolo a sproposito, come a sproposito sembra sita enfatizzando e alternando una narrazione del Paese ingiusta e irreale, perfino offensiva verso chi ha subito veramente l’esperienza del Fascismo. L’atteggiamento del giornalista appare su questo profondamente iniquo e puerile. Imperdonabile sopratutto, strumentalizzare il ricordo di una persecuzione vera per dare fondatezza ad una persecuzione immaginaria. Chi sta offendendo gli ebrei non è quell’uomo – ingenuo, stupido e rozzo – nella piazza del Mercato ma Lerner stesso.

Il Fatto Quotidiano annota: “Al termine della manifestazione di Forza Nuova, al leader Roberto Fiore i giornalisti hanno chiesto che cosa ne pensasse della visita di Lerner alla piazza: “Non dico nulla, perché non c’è niente da dire, oggi non abbiamo parlato di ebrei“.  Un’altra provocazione, da parte dei giornalisti. Questa riuscita meno rispetto a quella di Lerner che è solo scaltro – e non dei migliori –  quando stupidamente decide di non voler essere intelligente. Ma la parola “ebrei” e stata pronunciata in quella piazza, e tutto serve, di questi tempi, alla Sinistra e alla stampa mainstream.

Fonti: Ansa, Il Fatto Quotidiano

 

 

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