I migranti accolti dai Vescovi: “Pagano gli italiani, con l’8xMille”

«Si sono cattolica, e ho avuto una lunga formazione religiosa. Frequentavo la parrocchia e ogni sera alle 7 recitavo il rosario in latino con mio padre». Così rispose Laura Boldrini, allora presidente della Camera, ad una domanda sulla sua fede religiosa. Un credo e una formazione trasmessi dal papà avvocato, descritto come riservato, austero, amante del latino e del greco, tradizionalista e molto religioso. Laura Boldrini fu indicata nel 2010 da Famiglia Cristiana come “Italiana dell’anno“. Certo sulla questione migranti tra i Vescovi e la ex Presidente della Camera la sintonia è perfetta e, in apparenza senza contraddizioni. C’è un problema, tuttavia.
I migranti della Nave Diciotti presi in incarico dalla Conferenza Episcopale Italiana sono, di fatto, a carico degli italiani. A spiegarlo è don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, come riportato dal sito della Diocesi di Molfetta: «l’intera operazione sarà coperta integralmente dai fondi 8xmille messi a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana, e si pone in continuità con un programma consolidato di accoglienza diffusa con cui la Chiesa Italiana ha fatto suo l’appello del Papa, accogliendo negli ultimi tre anni oltre 26mila migranti, spesso in famiglie e parrocchie, come dimostra anche l’esperienza del progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia” e dei corridoi umanitari». Non è un mistero che la donazione effettuata dai contribuenti italiani venga impiegata per l’accoglienza. Gli  italiani, del resto non hanno alcun potere di decidere come verrà utilizzato quel contributo: del resto, tra i molteplici impegni che la Chiesa porta avanti in ambito sociale quello dell’accoglienza è prioritario ed è di fatto ben dichiarato dalla Chiesa stessa, anche nelle campagne per incentivare il contributo.
 
Nel maggio scorso è stato reso ufficiale il contributo di quest’anno per la Chiesa cattolica da parte degli italiani. Come comunicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, la somma relativa all’otto per mille dell’Irpef assegnata alla Chiesa Cattolica per il 2018 risulta pari ad euro 997.973.199. Poco meno di un miliardo di euro. Parte di questa somma verrà impiegata per migranti e richiedenti asilo sul territorio italiano. Sulla perfetta sintonia di idee sulla politica migratoria tra la ex Presidente e la Cei, c’è tuttavia un problema, dicevamo, di natura anche pratica. Convincere gli altri. E gli altri sono gli italiani. Una maggioranza schiacciante che potrebbe in brevissimo tempo far diminuire in maniera drastica i contributi elargiti alla Chiesa Cattolica. Il problema diventa qui anche un problema di parole, di diplomazia e di equilibri.

“In Italia le Ong hanno diritto di esistere. Salvini no, non vale niente”

Per riuscire a tenere insieme tutto, senza compromettere nulla sarebbe infatti necessaria una straordinaria capacità di mediazione e di sintesi. Sintesi tra due visioni opposte: l’imprescindibile vocazione della Chiesa all’accoglienza  e alla solidarietà e la necessità che si comprendano tempi. modi e parole. Su quest’ultimo aspetto gli errori, dispiace rilevarlo, sembrano siano stati notevoli.
Dal “caso Aquarius” c’è stato un proliferare di dichiarazioni ammonenti da parte della Gerarchia Cattolica contro il Ministro Salvini in relazione alla gestione dei fenomeni migratori. Tra i più autorevoli il Cardinal Gianfranco Ravasi a citare il Vangelo su Twitter: “Ero straniero e non mi avete accolto“. Una modalità di critica discreta, al principio, ma che è diventata presto un antagonismo dichiarato e provocatorio: la copertina del settimanale cattolica “Famiglia Cristiana” è  emblematica in questo senso, con il Ministro Salvini rappresentato come Satana. Un antagonismo folle, da Centro Sociale, conto il titolare di un Dicastero cruciale, come quello dell’Interno con cui le Diocesi, la Caritas e le organizzazioni solidali della Chiesa Cattolica devono collaborare ogni giorno.
C’è da riferire un rapido passo indietro da parte della Conferenza Episcopale Italiana: “Noi – hanno detto i vescovi – dobbiamo portare ragioni alla causa dei migranti, senza abbassarci al livello della polemica politica. I vescovi hanno due poli: il Vangelo e il magistero del Papa. Così invece si rischia di rafforzare ostilità alla Chiesa e dividere ancora di più i cattolici“. Una riflessione a ragione veduta: le statistiche raccontano la dilagante simpatia dei Cattolici per il Governo, anche tra quelli che si recano a Messa: il sessanta per cento dei presenti in Chiesa la domenica sostiene il governo presieduto dal professor Conte. A dirlo è un sondaggio Ipsos. Un dato da cui non è possibile prescindere. La via più opportuna sembra, a questo punto, quella indicata da Papa Francesco e riportata da Agensir. “Sui migranti ogni Paese deve fare  quanto possibile con prudenza, perché un Paese deve accogliere tanti rifugiati quanto può e quanto può integrare, educare, dare lavoro…” prima che l’antagonismo divida e la Comunità dei credenti e il sostegno offerto alla Chiesa. “Famiglia Cristiana” permettendo.
Fonti: Agensir, Ipsos, Ministero dell’Economia e delle Finanze, sito diocesi di Molfetta
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