“Con 4 euro viaggiava su un Frecciarossa”. Ma Trenitalia smentisce

frecciarossa
(Facebook)

Oltre 50mila persone, nelle scorse ore, hanno condiviso un post che descrive bene le vicende di queste settimane e la sensazione generalizzata di disagio nei confronti dello straniero. La vicenda è stata raccontata da un passeggero di un Frecciarossa, partito da Roma e diretto a Milano, che però si è scontrato con l’altra verità, fatta emergere da Trenitalia a qualche giorno di distanza.

Scrive il passeggero, pubblicando una foto: “Il signore in foto si è seduto accanto a me, senza alcun bagaglio: in mano solo il telefono e un foglietto volante. Ha preso il Frecciarossa, ma con un biglietto per un Interregionale. Parlava al telefono, ma appena ha visto la capotreno ha abbassato il cappuccio fingendo di dormire. La capotreno, minuta, esile e giovane, nonché educatissima, ha ‘svegliato’ il signore, e dopo aver appurato che non parlasse italiano, ha spiegato in inglese che era sul treno sbagliato. Ha chiesto la differenza del costo, ma lui ha detto di non avere soldi”.

Il passeggero che ha denunciato l’accaduto ci ha tenuto a precisare che l’uomo di colore aveva in mano uno smartphone di ultima generazione, marca Samsung. Quindi conclude, come riportato da Repubblica: “È l’esempio lampante della totale assenza di certezza della pena che il nostro Paese ha regalato a queste persone, che non sono più disponibile a chiamare rifugiati.- Arriverà a Milano, viaggiando su un posto che costa 86 euro, con 4 euro. Impunemente”. Non poteva mancare, nel post del passeggero, un riferimento al caso di Pamela Mastropietro. Ma da Trenitalia arriva la smentita, come dicevamo. La realtà è un’altra: il tagliando in possesso del ragazzo di colore, racconta il verbale ufficiale della capotreno, era sì valido per un viaggio sul Frecciarossa, ma non andava bene per carrozza e sedile su cui si era seduto. Date le dovute spiegazioni, il capotreno ha accompagnato il ragazzo al posto giusto.

Fonte: Repubblica

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