Renzi presenta la sua campagna elettorale: “Così crescerà il Paese”

matteo renzi
(Websource/archivio)

Matteo Renzi, presentando il programma del Pd all’Opificio Golinelli di Bologna, ha spaziato tra i vari temi della campagna elettorale, ad appena un mese dalle elezioni. “Gli altri promettono il paese dei balocchi, noi abbiamo un altro programma”, spiega l’ex premier, con al suo fianco i tanti candidati illustri del suo partito, dall’ex segretaria dei pensionati Cgil Carla Cantone a Lucia Annibali, simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Renzi è determinato, come riportato da Il Sole 24 Ore: “Quello che abbiamo fatto è un elemento di orgoglio, una fatica che ci rende orgogliosi, ma non appagati. Per ciascun punto del nostro programma ci diamo un obiettivo verificabile”.

Quindi insiste: “Quando abbiamo iniziato a governare c’erano 22 milioni di occupati, ora siamo a quota 23 milioni. Vogliamo arrivare a 24, non è un progetto campato in aria”. Oltre al milione di posti di lavoro in più, Matteo Renzi promette che la crescita del Pil proseguirà: “Quando abbiamo iniziato a governare il Pil era stabilmente negativo, intorno al 2 per cento. Adesso siamo più 1,6%. Vogliamo che l’Italia abbia una crescita superiore al 2% ritornando alla filosofia che ha ispirato Maastricht”.

Quindi, si toglie qualche sassolino dalla scarpa rispetto alle politiche dei suoi predecessori nel centrosinistra: “Con l’Ulivo il rapporto debito/Pil era arrivato al 100% poi dal 2000 al 2013 è cresciuto in modo incredibile. Noi l’abbiamo stabilizzato e nel 2015 il rapporto è sceso. Nel programma abbiamo scritto che l’obiettivo è arrivare al 100% nell’arco di un decennio”. Poi attacca il Movimento 5 Stelle: “Non spareremo cifre a caso come 100 mld per il reddito di cittadinanza. Noi diamo incentivi per assumere. Il reddito di cittadinanza è un incentivo per licenziare”. Bocciata anche la flat tax, mentre viene rilanciata una promessa: “Abbiamo restituito 80 euro a chi guadagna meno di 1500 euro, l’obiettivo è estendere questo provvedimento per ogni figlio fino ai 18 anni. Nessuna legge di bilancio che faremo dovrà costare di più delle precedenti”.

GM

Fonte: Il Sole 24 Ore

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