Allattamento in Aula, no del Senato all’emendamento del M5S

È stato bocciato l’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle per il quale si acconsentiva l’accesso ai minori in Aula per esigenze definite “specifiche e speciali” in merito alla necessità di dover allattare i figli, come riportato da Il Corriere della Sera. Nel voto segreto sono stati 87 i pareri favorevoli contro i 111 contrari. Relatore alla riforma del regolamento del Senato è stato Roberto Calderoli della Lega Nord, che si era espresso per il si. Lo stesso Senato ha però respinto la proposta, così come si sono raccolti i pareri soprattutto negativi riguardo l’approvazione, ormai scongiurata, relativa all’accoglimento di tale emendamento.

Allattamento al seno, i perché del no

Fortemente critico si è dimostrato essere Nitto Palma di Forza Italia, per il quale l’allattamento in aula avrebbe rappresentato quasi una forzatura ed una spettacolarizzazione dell’evento all’ordine del giorno. Palma ha anche fatto un parallelismo con altre situazioni: “È consentito l’allattamento in Aula di tribunale? Pensate se durante un processo per criminalità all’improvviso il pubblico ministero dovesse espletare questa funzione. Sarebbe molto meglio se lo facesse in separata sede, sospendendo i lavori per il tempo necessario. E questa è anche la soluzione più rispettosa per la donna”. Per il senatore Psi, Enrico Buemi, il rischio sarebbe potuto essere anche quello di una “strumentazione mediatica per valorizzare una posizione politica. Qualcuno potrebbe approfittarne per attirare i riflettori su di se e fare campagna elettorale”. Contrari anche i rappresentanti al Senato dell’Idv. Il Senato ha respinto tra ancora più polemiche l’emendamento che si prefiggeva di tagliare i vitalizi destinati ai parlamentari, come denunciato da ‘Le Iene’.

S.L.

Fonte: Il Corriere della Sera

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