Rinuncia alle slot nel suo bar: “Ho visto una donna tentare il suicidio”

slotUna vicenda sicuramente esemplare quella di Vittoria Pellegrini, titolare di un bar a Fucecchio, in provincia di Firenze, che ha preso un’iniziativa che in molti dovrebbero seguire. Dopo aver vissuto da vicino, nel corso della sua attività di volontariato su un’ambulanza, il dramma di una donna che aveva tentato il suicidio, ha deciso di dire basta alle slot machine.

La sua vicenda viene raccontata in queste ore sulle colonne del quotidiano ‘Il Tirreno‘: “Ho sempre fatto volontariato attivo, per cui quando sei sull’ambulanza capita spesso di trovarsi in situazioni a dir poco spiacevoli. Una, però, mi ha lasciata profondamente scossa. Arriviamo in una casa, dove una donna aveva appena ingerito una grossa quantità di farmaci. Era chiaro il tentativo di suicidio”. La donna si era trovata a dover fare i conti con un marito ludopatico, spiega Vittoria Pellegrini: “Aveva provato a togliersi la vita dopo aver saputo che il marito si era giocato tutto lo stipendio nelle slot machine. In quei momenti non ti soffermi a pensare, perché ti devi occupare di svolgere il tuo compito: devi soccorrere le persone, poi però torni a casa, ci rifletti e capisci che quello che hai visto non lo vuoi vedere mai più”.

In ogni caso, nel bar di Vittoria c’è ancora la possibilità di divertirsi, in maniera sana e senza farsi trascinare nel tunnel della dipendenza dalle slot machine. Al loro posto, c’è adesso un biliardino: “Lì i bambini possono giocare quanto vogliono, perché è gratuito. La mia clientela è fatta di famiglie, avere le slot sarebbe stato un controsenso. E poi è molto più bello vederci i bambini che si divertono a festeggiare il compleanno, ad esempio”. Resistere alla ‘tentazione’ è semplice, per chi ci crede davvero, anche se la donna ha ricevuto non poche e pressanti proposte: “C’è stato anche chi mi ha detto che un bar senza le slot è fuori dal tempo. Da una parte capisco anche chi non ci rinuncia perché le slot garantiscono l’affitto, ad esempio, ma io ho intenzione di continuare sulla mia strada”.

Sono sempre più i titolari di bar che rinunciano a facili introiti derivanti dalle slot machine. Sempre dalla Toscana arriva la storia di Claudio Di Graziano, il titolare di una tabaccheria a Ponte a Egola, in provincia di Pisa. A Viareggio, invece, Azzurra Cerri, proprietaria del bar ‘Why not’, non ha voluto lasciare vuoto lo spazio occupato in precedenza dalle slot machine ci ha installato una libreria. Sono rimaste ‘senza slot’ anche le sorelle Ludovica e Laura Tanoni, 22 e 32 anni, titolari di un bar intorno alle mura a Macerata. In tutto, secondo i dati del sito Senzaslot.it, sono circa 2.500 i bar che hanno voluto negli ultimi anni rinunciare alle slot machine.

GM

Fonte: Il Tirreno

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