Neonato morto al Pertini: “Cinque giorni dopo il decesso ci hanno chiamato per fargli fare una visita”

Ancora pugnalate inferte alla famiglia del neonato morto soffocato al Pertini di Roma. Sono stati rimproverati per non aver portato il piccolo ad una visita: ma il bambino era morto da 5 giorni.

La tragedia del neonato morto soffocato al Pertini di Roma, mentre dormiva accanto alla madre ha scosso tutto il paese. Ma le indagini stanno portando alla luce ulteriori elementi sempre più sconcertanti.

Neonato soffocato Roma
Il neonato è morto soffocato/ archivio web-Leggilo

Nell’esposto alla Procura della Repubblica, che sta indagando per omicidio colposo nei confronti di ignoti, i genitori del piccolo hanno riportato dettagli ancor più impressionanti. A soli cinque giorni dalla morte del bimbo, sono stati contattati dal reparto di Pediatria del Pertini che chiedeva conto di una visita saltata.
Mi chiedono chiarimenti per la mia assenza e quella del bambino alla visita. Mi hanno pure rimproverata…” – ha spiegato la  madre del piccolo. Solo tre ore dopo la telefonata scioccante, sono arrivate le scuse via mail della dottoressa Camilla Gizzi. Ma non finisce qui. Sempre nell’esposto alla Procura, la mamma del piccolo spiega che fu proprio il personale sanitario a suggerirle di tenere con sé il neonato nel letto. La donna era stremata dal travaglio e dal parto, e aveva chiesto più volte aiuto perché il figlio piangeva molto e non aveva idea di come calmarlo. “Mi è stato suggerito dal personale di turno che, se il bambino avesse pianto, sarebbe stato opportuno tenerlo a letto con me“- ha precisato la donna.

Richieste di aiuto cadute nel vuoto 

Neonato morto soffocato al Pertini
La madre lasciata sola/ archivio web-Leggilo

La tragedia è avvenuta lo scorso 8 gennaio. Tante volte i neo-genitori avevano chiesto aiuto al personale sanitario per accudire il piccolo, almeno durante le ore notturne. Richieste sempre cadute nel vuoto. Addirittura la mamma è stata accusata dell’ostetrica di avere poco a cuore il suo bambino e di non volersene prendere cura. La giovane, dopo 17 ore di travaglio, era solo stanca e come ogni essere umano necessitava di dormire. Ma questo “lusso” non le è stato concesso e così è accaduta la tragedia. La terza notte di insonnia, la giovane madre si è addormentata mentre stava allattando schiacciando il piccolino. Svegliata a forza da un’infermiera, la donna si è sentita dire che il piccolo era stato portato in rianimazione. Tutto inutile, purtroppo. L’intervento dei medici non è riuscito a salvare la vita al neonato.

 

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