Matera, donna va dal dentista e ne esce con un ago conficcato nel polmone

L’ago era quello usato per la devitalizzazione dei denti e, sfuggendo di mano al dentista, è finito in un polmone. La donna, una paziente di 45, è stata operata d’urgenza al Politecnico di Bari

ago finisce in un polmone
studio dentistico (foto pixabay)

Nel bel mezzo di una visita odontoiatrica, un ago di circa quattro centimetri, che serviva per devitalizzare i denti, è sfuggito dalla mano del dentista ed è precipitato nelle vie aeree di una donna. A farne le spese è stata una donna di 45 anni residente a Matera. A quel punto non si è potuto far altro che operarla d’urgenza al Policlinico di Bari, uno dei centri specializzati e di riferimento per tutto il Sud Italia negli interventi di rimozione dei corpi estranei che ostruiscono le vie respiratorie.

Fortunatamente l’ago ingerito si è conficcato nel bronco destro. La fortuna, se di fortuna in questo caso si può parlare, è stata che l’ago non ha perforato ne danneggiato il polmone. In quel caso la situazione si sarebbe fatta decisamente pericolosa. Ma ciò nonostante la paziente avvertiva gravi problemi respiratori e si è dovuti ricorrere d’urgenza all’intervento. L’endoscopia è stata obbligatoria e, successivamente è stato rimosso il corpo estraneo presente in prossimità del polmone.

Le parole dell’equipe medica

ago finisce in un polmone
strumenti dentista (foto pixabay)

Di seguito le dichiarazioni della squadra medica di chirurgia toracica del professor Giuseppe Marulli. Il luminare ha ribadito: ” Il caso dell’ago per la devitalizzazione è solo l’ultimo in ordine di tempo: negli ultimi mesi siamo intervenuti per rimuovere un molare, un chiodo messo in bocca da un operaio e finito nei bronchi a seguito di un colpo di tosse, un chicco di uva inalato da un anziano ottantenne e persino una moneta di cinque centesimi inalata da un paziente psichiatrico”.

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Eventi che si ripetono molto più spesso di quanto si possa pensare. Il professore ha poi aggiunto: ” Questi interventi richiedono di solito una notevole perizia tecnica e sono oltre 200 le broncoscopie per “sospetto corpo estraneo” effettuate negli ultimi dieci anni al Policlinico di Bari “.

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Ancora una volta per un motivo o per un’altro questi interventi specifici stanno diventando una sorta di routine. Ed è proprio la frequenza di questi eventi a rendere il personale medico, oltre alle le tecniche, decisamente preparato.

Fonte Fanpage

 

 

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