La parola “gay” sparirà dalla Russia, chi la pronuncerà verrà sanzionato: “Dobbiamo salvare i giovani dalle perversioni “

Si fa sempre più dura la linea del presidente russo Vladimir Putin contro la propaganda Lgbt. 

È stato approvato un pacchetto di disegni di legge  che prevedono sanzioni molto severe per chi rivendica o promuove in qualche modo i diritti di gay, lesbiche, bisessuali o transessuali.

ANSA/KREMLIN POOL

 

L’intento è quello di far scomparire la parola ‘gay‘  dalla Russia. La Duma di Stato, la Camera bassa del Parlamento russo, ha infatti approvato in prima lettura un pacchetto di disegni di legge che inaspriscono le pene per quella che Mosca definisce “la propaganda Lgbt, la propaganda della pedofilia” e per “la promozione di informazioni che incoraggiano il cambio di genere tra gli adolescenti”. Il testo dovrà ora passare al Consiglio della Federazione e poi arriverà sul tavolo del presidente Vladimi Putin. Che cosa prevedono le nuove leggi? In pratica, se verranno approvate – come è probabile- basterà anche solo pronunciare la parola “gay” o parlare dell’esistenza di relazioni tra persone dello stesso sesso per essere denunciati e rischiare una multa di 80 euro. La  cifra verrebbe moltiplicata se a sfiorare tali discorsi fossero  un insegnante, un pubblico ufficiale o una casa editrice. Gli stranieri, per lo stesso motivo, verrebbero espulsi o multati fino all’equivalente di 15 mila euro. Inoltre la distribuzione di contenuti online – film, serie tv, video sui social – che promuovono la transizione di genere tra i minori sarà punita con una multa di 75 mila euro.

L’obiettivo è vietare completamente la propaganda dei rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso: “Se consideriamo la propaganda e l’approvazione dell’Lgbt come uno strumento di guerra ibrida – e nessuno ha dubbi su questo – allora questo rappresenta un pericolo non solo per i nostri figli ma per l’intera società”–  si legge nella dichiarazione del legislatore russo, il vice presidente Pyotr Tolstoj. Con questa riforma le autorità russe inaspriscono i criteri stabiliti in una legge del 2013, che, però, riguarda solo bambini e adolescenti. Tuttavia, secondo il Governo russo, ormai quella legge non è più sufficiente a fermare la propaganda della comunità Lgbt. Tolstoj ha puntualizzato che la Russia sta facendo tutto questo per tutelare i minori, spesso facilmente influenzabili soprattutto attraverso i social: “Questa è una legge che protegge le generazioni future dalla propaganda delle perversioni. Siamo entrati in una fase decisiva nella battaglia per la nostra famiglia tradizionale, i valori morali e religiosi, il cui risultato non può che essere la vittoria. Non abbiamo altre opzioni. È in gioco il futuro della Russia“. In Italia, di contro, diversi personaggi pubblici, come la comica Luciana Littizzetto, si sono spesso espressi a favore delle cosiddette “famiglie arcobaleno” composte da genitori dello stesso sesso.

 

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