Alluvione nelle Marche, ritrovato lo zainetto del piccolo Mattia ma di lui nessuna traccia

Dopo giorni di ricerche è stato trovato lo zainetto del piccolo Mattia, il bambino marchigiano travolto dall’alluvione mentre era assieme alla mamma.

Del bambino purtroppo ancora nessuna traccia.  La madre, la 36enne Silvia Mereu, farmacista del paese di Barbara – in provincia di Ancona – è stata ricoverata per un principio di ipotermia.  Dal letto dell’ospedale implora di riportarle il figlio che le è stato strappato dalle braccia dalla furia di un’ondata di fango e detriti durante l’alluvione che si è registrata nei giorni scorsi nelle Marche.

ANSA/VIGILI DEL FUOCO/ archivio

Silvia stava tornando a casa dopo il lavoro.  Insieme a lei Mattia, di 8 anni. La donna, dopo aver chiuso la farmacia, era andata s prenderlo dai nonni per rincasare insieme.  Una volta per strada, vista la gravità della situazione,  la 36enne ha pensato fosse meglio scendere dall’auto e procedere a piedi. Madre e figlio sono stati travolti da un’esondazione: la donna ha fatto di tutto per proteggere il figlio ma un’ondata di fango e detriti glielo ha strappato dalle braccia e lo ha inghiottito.  Dalla sera del 15 settembre, di Mattia si è persa ogni traccia. Lo zainetto, riconosciuto dai familiari, è stato rinvenuto a circa 8 km di distanza dal punto in cui il bimbo era stato travolto dall’acqua, insieme alla mamma, lungo strada tra Ripalta di Arcevia e Castelleone di Suasa. La posizione però potrebbe non essere indicativa del punto in cui si potrebbe trovarsi il piccolo.

La madre ha raccontato che quando si è messa in viaggio dalla casa dei nonni, non pioveva nemmeno. Ma dopo meno di dieci chilometri la situazione è cambiata completamente e la loro auto è stata investita da ondate di acqua torbida e detriti. Silvia Mereu ha visto il figlio per l’ultima volta aggrappato ad un tronco. La donna per cercare di tranquillizzarlo gli ha urlato: “La mamma è qua amore”. Purtroppo, nonostante tutti i disperati tentativi di raggiungerlo e trarlo in salvo, non ce l’ha fatta.  Le ricerche dei dispersi ormai coprono un’area di una decina di chilometri: in campo una ottantina di uomini, coordinati dai Vigili del Fuoco. Stanno camminando nel fango, si stanno immergendo nell’acqua scura, stanno facendo alzare in volo i droni per poi visionare, dettaglio per dettaglio le immagini. Secondo gli esperti, negli anni a venire, fenomeni come le alluvioni sono destinate ad aumentare in quanto strettamente collegate ai cambiamenti climatici.

 

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