Primi di pesce a 280 euro: la qualità si paga, altrimenti mangiatevi tonno in scatola, dice lo chef

Sulla questione della cena di pesce costata 508 euro è intervenuto un giovane chef molto popolare sui social: Omar Leccesi.

Continua a fare discutere la cena a base di pesce costata 508 euro – scontati poi a 480 – consumata in un ristorante di San Benedetto sul Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche. A buttare altra legna sul fuoco interviene Omar Leccesi, giovane chef molto popolare sui social.

ANSA/DANIEL DAL ZENNARO/ARCHIVIO

Leccesi, nonostante la giovanissima età, è chef di uno dei locali più apprezzati e rinomati di Monterotondo: La Villetta. Attraverso il suo strumento preferito – i social – ha voluto esprimere il suo punto di vista sulla vicenda sollevando due questioni. In primo luogo ha fatto notare che se esiste un menù – e in un ristorante di un certo livello non può non esistere, anzi: in ogni ristorante i prezzi devono essere consultabili – il cliente può leggerlo e, dunque, sapere in anticipo il costo dei piatti ordinati. In seconda battuta Leccesi, essendo egli stesso chef, sottolinea che la materia prima di qualità costa e anche tanto. “Ormai tutta Italia parla di questa cena a 508 euro e c’è uno stupore generale. Ma di che dobbiamo  essere stupiti? Se c’è una certezza nella vita è che per mangiare pesce buono non puoi spendere poco. Quattro primi con cicala 280 euro? Ragazzi parliamo di cicala, non uno spaghetto con il tonno in scatola” – le parole del giovane.

Il cliente che ha sollevato tutta la polemica, il dottor Giorgio Tordini, si era lamentato, infatti, proprio del prezzo dei primi piatti: 4 primi a 280 euro cioè 70 euro cadauno.  Tordini aveva precisato che si trattava di piatti fuori menù, la specialità del giorno. Pertanto il costo non era indicato da nessuna parte. Il ristoratore del locale “incriminato” era intervenuto per spiegare che il pesce servito con i primi era di una tipologia rara e molto pregiata, ancora più pregiata dell’astice e dell’aragosta il cui costo – sul menù – era indicato a 35 euro a piatto. Alla fine i quattro commensali hanno ricevuto uno sconto di quasi 30 euro: lo scontrino da 508 euro è stato portato a 480. La prossima volta probabilmente, lasceranno perdere i fuori menù che possono riservare sorprese davvero salatissime.

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