Gli offrono del tè ma dentro c’è del metadone: bambino di 9 anni finisce in terapia intensiva

Il piccolo, avrebbe bevuto forse del tè, offerto da alcuni coetanei, poi ha avuto forti convulsioni, ed è stato trasportato dal 118 in coma. 

Il grave incidente è avvenuto a Palermo martedì sera. Il bimbo, originario di Pioppo, una frazione di Monreale, è in coma all’Ospedale dei Bambini “G. Di Cristina”, nel capoluogo siciliano.

Ospedale G Di Cristina Palermo ANSA/ FRANCO LANNINO
Un bimbo di 9 anni è stato trasportato dai sanitari del 118 in coma all’ospedale pediatrico Di Cristina di Palermo dopo aver ingerito un oppioide sintetico. Il piccolo, secondo una prima ricostruzione, avrebbe bevuto una bibita, forse del tè freddo, offerta da alcuni coetanei, ma nella bottiglietta probabilmente era presente del metadone, utilizzato generalmente nelle terapie del dolore e nei casi di dipendenza dalla droga, per ridurre gli effetti dell’astinenza. Il bambino non appena tornato a casa, si sarebbe sentito male e avrebbe avuto delle forti convulsioni. Forse proprio in quei concitati frangenti avrebbe raccontato ai genitori quanto accaduto. Immediatamente sono stati allertati i sanitari del 118 e il piccolo è stato subito portato d’urgenza all’ospedale di Palermo. Ora è ricoverato nel reparto di terapia intensiva, i genitori gli sono vicini, e le sue condizioni sono in via di miglioramento. I medici dell’ospedale, dopo che le prime analisi hanno rivelato la presenza nel sangue delle tracce di metadone, hanno subito allertato i carabinieri del gruppo di Monreale.  La Procura ha aperto un fascicolo a carico di ignoti, al momento, per determinare come il bambino abbia trovato il metadone e come lo abbia assunto. I militari dell’Arma hanno sentito anche i genitori al riguardo.  Già nei mesi scorsi si erano verificati altri episodi simili: all’ospedale Di Cristina erano arrivati bambini anche piccoli in coma per aver assunto sostanze stupefacenti. Spesso, si tratta di bambini figli di tossicodipendenti.
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