Condannato, il giudice gli concede i domiciliari. Dopo poche ore entra in casa della vicina e la uccide

L’uomo è stato arrestato dalle Volanti per evasione dagli arresti domiciliari. Sono emersi gravi indizi di colpevolezza nei suoi confronti.

Vincenzo Paglialonga, ex militare di ferma ed ex artigiano edile, vedovo con tre figli, che si trovava agli arresti domiciliari da venerdì nella sua casa di Udine, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Sarebbe lui l’autore del delitto di Lauretta Toffoli , la 74enne sua vicina di casa, trovata morta, seminuda e con ferite da arma da taglio sul corpo, sabato mattina dal figlio 42enne. Vincenzo che ora si trova in carcere, interrogato in tarda serata, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’omicidio sarebbe stato compiuto la notte tra venerdì e sabato.

anziana trovata morta a Udine/ ANSA/ALBERTO ROCHIRA

Paglialonga aveva già commesso una rapina nello stesso palazzo circa quattro mesi fa. In quell’occasione, l’uomo aveva minacciato un’altra vicina e le aveva sottratto portafogli e cellulare. Venne scoperto e arrestato dalla Squadra Volante della Questura ma, a causa delle sue gravi condizioni di salute, fu posto ai domiciliari. Otto ore dopo il rientro tra le mura domestiche, l’uomo sarebbe riuscito ad evadere questa volta, liberandosi del bracciale elettronico, andando forse a recuperare altri soldi a casa della Toffoli. Ma la manomissione del braccialetto attivava l’allarme alla centrale di polizia. Poco dopo l’attivazione dell’allarme, sul posto è arrivata una volante, ma l’uomo non è stato trovato nell’abitazione poichè probabilmente si trovava a casa dell’anziana. Sabato mattina gli agenti sono tornati nel suo condominio e questa volta lo hanno trovato a casa. Il 41enne non ha opposto resistenza e si è fatto portare in Questura, accusato di evasione.

Nello stesso istante ,mentre Paglialonga si trovava in Centrale, intanto  alla polizia arrivava la telefonata del figlio della Toffoli, Manuel Mason, che aveva trovato la madre senza vita a casa, in un lago di sangue. La testimonianza di Manuel  è stata ritenuta credibile, nonostante lui stesso nel 2019 aveva ferito a coltellate la madre, ma era stato assolto perché giudicato «incapace di intendere volere». Sul posto sono intervenuti i sanitari,  i carabinieri e la polizia, con la Scientifica. Secondo quanto affermato dal figlio, dall’abitazione erano spariti anche televisori e altri averi custoditi in casa. È lì che il procuratore Claudia Finocchiaro che in precedenza aveva già deciso un processo per evasione ai danni di Paglialonga, emersi i gravi indizi di colpevolezza nei confronti del 40 enne, lo ha trattenuto in caserma. Gli inquirenti stanno ora esaminando un coltello ritrovato nell’appartamento dell’indagato per capire se possa essere compatibile con le ferite mortali inferte alla donna.

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