In autunno aspettatevi altri 20 milioni di casi. Torneranno la mascherina e divieti, dice Fabrizio Pregliasco

Godiamoci l’estate perché in autunno nuove misure restrittive ci aspettano al varco. A dirlo, Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano.

Da neanche un mese abbiamo abbandonato Green Pass e mascherina anche nei luoghi chiusi e già qualcuno mette le mani avanti e paventa nuove misure restrittive in autunno. Il virologo milanese Fabrizio Pregliasco non si smentisce: l’ottimismo non sempre è una virtù.

ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Il direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi – intervistato nel corso della trasmissione radiofonica Un giorno da Pecora su Rai Radio 1 – ha spiegato che, finite le vacanze, i casi di Covid torneranno a crescere e in misura importante. Il medico ha argomentato che, se è realistica la previsione degli Stati Uniti, che per la stagione autunno-inverno si aspettano oltre 100 milioni di casi Covid per le sottovarianti di Omicron, rapportando il dato alla popolazione italiana si può ipotizzare che “in autunno ci sarà un’ondata di 20 milioni di contagi, un terzo degli italiani. Lo dico perché sarà utile saperlo prima per esser preparati” – le parole dell’esperto. Ovviamente sarà importante continuare con le vaccinazioni e per i soggetti fragili che hanno già fatto la quarta dose ci sarà un ulteriore richiamo in quanto – ha puntualizzato Pregliasco – dopo 4 mesi si sta verificando un calo della protezione nei confronti del virus.

Il virologo ha voluto ribadire ancora una volta che non bisogna mai abbassare la guardia paragonando il Covid ad altri virus comuni perché esso resta molto contagioso, molto di più di morbillo e varicella e, pertanto, sui grandi numeri continua ad essere un’infezione pericolosa. Pregliasco ha, infine concluso, che è in errore chi considera il Covid una banale influenza:  “Le vittime sono almeno quattro volte quelle provocate dall’influenza, come se ogni giorno cadesse un aereo. La libertà si paga con una centinaio di morti al giorno, destinati ad aumentare per le sottovarianti“. I decessi, in effetti, continuano ad essere tanti soprattutto se si considera che la maggior parte della popolazione è vaccinata con tre dosi.

 

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