60 anni, si reca all’ospedale ma l’aspetta un calvario: 11 ore prima di essere visitata

Senigallia, una signora di 60 anni si è presentata al pronto soccorso con un piede fratturato, attendendo 11 ore prima di essere visitata.

E’ sempre più insostenibile la situazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Senigallia, alle prese con personale ridotto all’osso.

Ospedale ANSA/LUCA ZENNARO

L’ultima vicenda è quella raccontata da una sessantenne di Senigallia, che una settimana fa è incappata in una ordinaria disavventura presso il Pronto Soccorso. Undici ore di attesa con una frattura al malleolo e la visita ortopedica arrivata solo il giorno successivo. Il rischio concreto per l’ospedale è quello di un netto peggioramento.

“Per una frattura al malleolo ,racconta l’anziana, mi sono recata al Pronto Soccorso portando con me una radiografia fatta di mia iniziativa in una struttura a pagamento. Sono stata ad aspettare ben 11 ore, per poi ricevere una piccola fasciatura, finendo per essere visitata in ortopedia solo il giorno seguente.”La signora ha inoltre espresso il suo dissenso nei confronti della struttura sanitaria affermando:“Avevo dolori forti e non sapevo più dove mettermi, non è possibile trascorrere un’intera giornata al Pronto Soccorso… Se non siamo codici urgenti, bisogna comunque trovare il modo di gestirci.“Ho visto persone, giovani e anziani, stare male e aspettare sulle sedie. Nessuno dice nulla per 11 ore di coda finiti alle 22 di sera? 

La situazione del Pronto Soccorso purtroppo è nota da mesi. Anche prima del Covid la carenza di personale creava file interminabili. A testimoniare già in precedenza l’insostenibile attesa, era stato un genitore che si era recato alle 11 del mattino al Pronto Soccorso per una ferita alla testa della propria figlia, che è stata medicata solo dopo 10 ore di attesa. Viste le numerose lamentele, il Primario dell’ospedale Giancarlo Maracchini e la direzione sanitaria  si sono rivolti anche al Prefetto per chiedere un potenziamento urgente dei medici. Per mesi sono stati emessi ordini di servizio che dirottavano medici di altri reparti al Pronto Soccorso, creando malcontento tra i professionisti stessi e anche spostando dottori in un reparto per cui non sono specializzati.La Regione ha inoltre annunciato sei nuovi medici, in carica per un anno ma in realtà sono da ripartire per tutta l’area vasta 2.

 

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