Allergia al nichel? Ecco i sintomi e gli alimenti da evitare assolutamente

E’ possibile trovare tracce di nichel in alcuni alimenti, ecco quindi quali evitare nell’eventualità in cui insorga un’allergia.

Quando parliamo del nichel, facciamo riferimento ad un metallo che non risulta tossico per l’organismo dell’essere umano. Tuttavia, alcuni soggetti possono svilupparne una vera e propria allergia. In questi casi, è possibile che insorgano arrossamenti, eruzioni cutanee e prurito – soprattutto nella zona ove il nichel è entrato in contatto.

Allergia al nichel - ecco i cibi da evitare (Farmacia Armani)
Allergia al nichel – ecco i cibi da evitare (Farmacia Armani)

Inoltre, un aspetto da tenere in considerazione, si riassume nel fatto che anche alcuni cibi possono presentare delle tracce di questo elemento al loro interno. Di conseguenza, occorre eseguire un’attenta selezione degli alimenti che integriamo nella nostra dieta, prima che sopraggiungano conseguenze gravi per il nostro corpo. Vediamo insieme tutti gli ingredienti da evitare assolutamente.

Allergia al nichel: gli alimenti da evitare

Analizziamo quindi le macro-categorie degli alimenti, elencano gli ingredienti in genere associabili alla presenza di nichel nella loro composizione naturale. Un’ultima accortezza inoltre, è relativa al consumo di acqua del rubinetto: di fronte ad una certificata allergia al nichel, sarebbe meglio evitarne il consumo oppure ricordarsi di far scorrere l’acqua per almeno un minuto prima di assumerla. Ora vediamo agli alimenti “incriminati”.

Gli ingredienti contenenti tracce di nichel (Pexels)
Gli ingredienti contenenti tracce di nichel (Pexels)
  • Legumi: lenticchie, fagioli, piselli, ceci e soia.
  • Cereali e farine: miglio, farina di mais, grano saraceno, avena, crusca, farro, malto, farina 0 e polenta.
  • Frutta e verdura: pomodori, asparagi, cipolle, porri, funghi, patate, spinaci, carote, lattuga, cavolfiore, cavoli, broccoli, carciofi, zucca, rape, cicoria e sedano; pere, prugne, uva passa, cocco, nespole, ananas, amarene, frutti di bosco, mandorle, noci, arachidi, pistacchi e nocciole.
  • Carne e pesce: fegato, prosciutto cotto, ma anche gamberi, scampi, seppie, cozze, polpo, calamari, aringhe, sgombro, salmone, ostriche e vongole.
  • Dolci: barrette di cereali, cacao, cioccolata e liquirizia.
  • Aromi e condimenti: alloro, basilico, origano, menta, noce moscata, cannella, sesamo, prezzemolo, ginepro e cumino; olio di semi, salsa di soia, lievito di birra, passata di pomodoro e margarina.
  • Bevande: bibite gassate, birra, liquori, camomilla, caffè (normale e d’orzo), tè verde e tè nero.

Questi sono tutti gli alimenti “incriminati”, tuttavia ci teniamo a sottolineare che essi non vanno necessariamente eliminati totalmente dalla dieta, ma vanno comunque consumati con moderazione. Per ulteriori informazioni e chiarimenti, consultate il vostro medico di base per opportuni accertamenti.

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