Doppio cognome: basta prevaricazioni, deve essere applicato anche ai bambini già nati, dice il Ministro Elena Bonetti

Dopo che la Corte Costituzionale ha stabilito che ai nascituri verrà dato, in automatico, anche il cognome della mamma, il Ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti interviene per commentare la sentenza.

Qualche giorno fa la Corte Costituzionale ha stabilito che, da ora in avanti, ai neonati verrà attribuito, in automatico, sia il cognome del papà sia quello della mamma a meno che la coppia non decida di dare un solo cognome al figlio.

ANSA/FABIO FRUSTACI

Sulla questione del doppio cognome si è espressa Elena Bonetti, Ministro per le Pari Opportunità. Intervistata da Fanpage, Bonetti ha dichiarato: “La Consulta stabilisce in modo chiaro e definitivo che i principi costituzionali sui quali si è costruito il nostro sistema sociale e democratico non ammettono una prevaricazione del maschile rispetto al femminile… Significa che è la Costituzione stessa, la forma fondativa democratica, che impone alla nostra società di essere pienamente paritaria, e che riconosce alle donne e agli uomini pari dignità. Questa sentenza riconosce anche ai figli il diritto di avere una propria identità che nasce dalla paternità e dalla maternità insieme”. In realtà già dal 2017 – con una sentenza della Cassazione – era possibile attribuire ai figli anche il cognome della madre. La Consulta, però, ha reso automatico questo passaggio, senza bisogno di iter burocratici: ogni neonato – alvo una decisione diversa della coppia – avrà due cognomi.

Il Ministro Bonetti, tuttavia, non è ancora del tutto soddisfatta. A suo dire ci sarebbe bisogno di un’applicazione retroattiva della legge. In parole povere: il doppio cognome dovrebbe essere attribuito anche ai bambini già nati: “Credo che la legge debba prevedere una forma di retroattività, che deve essere opportunamente regolamentata. Bisogna quindi indicare in modo chiaro una procedura, che deve essere semplice e rispettosa dell’identità personale”. Tuttavia, se si applicasse la retroattività, sarebbe necessario di quante generazioni spingersi addietro. A partire da quale anno  di nascita, ai bambini dovrebbe venire attribuito il doppio cognome? Ogni decisione, in tal senso, sarebbe arbitraria. Bonetti puntualizza che non si correrà il rischio di una moltiplicazione dei cognomi nel caso in cui i genitori avessero già loro stessi due cognomi. La legge – una volta che entrerà in vigore dopo che la sentenza della Corte Costituzionale verrà depositata – dovrà chiarire anche questo aspetto ma certamente, secondo il Ministro per le Pari Opportunità, si farà in modo da evitare una moltiplicazione dei cognomi di generazione in generazione.

Infine il Ministro Bonetti si sofferma su un’altra questione urgente: le adozioni di bambini ucraini arrivati in Italia non accompagnati. Bonetti spiega che, ad oggi, sono state concluse 4 adozioni, delle 19 procedure adottive in stato avanzato, che riguardano in tutto 24 minori. Mentre altri 107 procedimenti adottivi sono stati momentaneamente sospesi. Il rischio è che i 3200 minori non accompagnati arrivati nel nostro Paese possano diventare facili prede di tratte di bambini. Bonetti assicura che il Governo sta facendo tutto il possibile per scongiurare questo rischio: “Abbiamo costruito una modalità tracciata e sicura per l’arrivo dei bambini nel nostro Paese, grazie anche al lavoro delle Ong. Una volta arrivati in Italia questi bambini entrano nel nostro sistema di accoglienza e protezione per minori stranieri non accompagnati. Attraverso la rete dei tribunali minorili si procede con l’affidamento temporaneo nelle famiglie o nelle comunità dedicate” – ha concluso il capo del dicastero Pari Opportunità

 

 

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