“Dovevamo riaprire tutto a gennaio, ora è troppo tardi”, dice Andrea Crisanti

Il professor Andrea Crisanti cambia idea ancora una volta e spiega perché allentare ora le misure restrittive potrebbe non essere una buona idea.

Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid sono saliti di 76.260 unità. Da ieri 153 morti. I ricoveri scendono di 30 unità mentre in terapia intensiva +11 assistiti da ieri.

Ci troviamo di fronte ad un’ondata completamente diversa da quelle che abbiamo già attraversato negli ultimi due anni. I contagi e i ricoveri stanno tornando a salire: Omicron e Omicron 2 si stanno rivelando più insidiose che mai. E proprio in questo momento cruciale il Governo di Mario Draghi ha deciso che, a partire dall’1 aprile, verranno meno progressivamente tutte le restrizioni anti Covid.

 

C’è chi non è d’accordo ritenendo che si sia aspettato troppo. A sostenerlo il professor Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all’Università di Padova. L’esperto ha spiegato: “Qualcosa non ha funzionato. Bisognava liberalizzare tutto e subito, a partire da fine gennaio. Aspettare è stato controproducente”.  Ora ci troviamo di fronte ad un nuovo virus, completamente mutato rispetto a quello originale di Wuhan, è che ha un indice di contagio talmente alto che causa nuove infezioni ma per la stragrande maggioranza leggere e passeggere. Il microbiologo patavino, già da tempo, spinge affinché il Governo cancelli le restrizioni in quanto – a suo dire – la protezione del vaccino dall’infezione grave, anche dopo la terza dose, non supera i tre mesi. Pertanto più si attende e meno le persone sono protette. Secondo la sua tesi, se si fosse riaperto tutto a gennaio, le infezioni avrebbero causato un male minore perché la popolazione era maggiormente coperta o dalla guarigione dal Covid oppure dal vaccino: in pratica le difese anticorpali erano più alte di ora.

Come procedere adesso? Crisanti ribadisce la la politica “zero Covid” perseguita dalla Cina non è praticabile e non è neppure un obiettivo realistico. Ora l’unica cosa da fare è tutelare i soggetti più fragili e poi abolire le misure restrittive sperando che buona parte della popolazione abbia ancora un buon livello di anticorpi. Altra scelta non c’è perché – puntualizza lo scienziato – il virus attuale ha un indice R0 di 12: significa che una sola persona ne può contagiare altre 12. Da qui, far scendere questo valore a 10, con misure e restrizioni, non cambierebbe nulla in termini di salute né di ricoveri. Del resto Crisanti ha recentemente ammesso che il Green Pass non ha mai avuto un compito prettamente sanitario, non è mai stato funzionale a frenare l’ascesa dei contagi. Il suo unico compito era quello di spingere quante più persone a vaccinarsi: volenti o no.

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