Diego uccide i genitori. Dopo va al bar a vedere la partita

Il 25enne Diego Gugole ha ucciso i genitori dopo aver pianificato a lungo l’omicidio. Poi è andato al bar come nulla fosse.

Diego Gugole Facebook

Non ha resistito a lungo e ha confessato tutto agli inquirenti. Il 25enne Diego Gugole ha ammesso di aver ucciso i genitori Sergio e Lorena Zanin rispettivamente di 62 e 59 anni. La tragedia si è consumata nella giornata di martedì 15 marzo a Chiampo, in provincia di Vicenza nella casa di famiglia. Il giovane ha raccontato di essersi appositamente procurato una pistola semiautomatica per 3.800 euro. Il ché è indice di premeditazione da parte del 25enne. Il movente? Il denaro. Diego voleva una vita facile: tanti soldi senza dover lavorare. Voleva comprarsi una casa e una nuova auto ma i suoi avevano chiuso i rubinetti pur essendo molto benestanti. La coppia, infatti, tra proprietà, titoli e investimenti possedeva non meno di 800 mila euro. Diego prima ha steso il padre mentre era seduto al tavolo da pranzo e poi ha atteso che rincasasse la madre Lorena per finirla con altri quattro colpi di pistola.

La famiglia, a detta dei vicini, sembrava perfetta: li vedevano passeggiare tutti insieme e andare a messa tenendosi abbracciati. Ma sotto tanta armonia, Diego, da oltre un mese, stava progettando il duplice omicidio dei genitori. Si era già rivolto a un impresario per prenotare uno degli appartamenti in costruzione in un paese vicino. L’idea del giovane, evidentemente, era di pagare la casa e acquistare una nuova auto con il denaro di famiglia, una volta eliminati i genitori. Poi Diego, con fredda lucidità – esattamente come Benno Neumair – ha seguito alla lettera il suo piano: si è lavato e cambiato, ha trasferito 16.000 euro dal conto del padre al suo, denaro che poi ha girato al costruttore come caparra per la casa. Poi è andato a comprare vernici e pennelli per cancellare gli schizzi di sangue dalle pareti, e, infine, ha acquistato dei sacchi nei quali – probabilmente – pensava di infilare i corpi dei genitori per poi nasconderli nell’appartamento al piano di sotto, disabitato da quando la nonna era morta.

Ma ogni piano perfetto può essere mandato in fumo anche dal più banale degli imprevisti. In questo caso l’imprevisto è stata una vicina di casa che aveva appuntamento con le due vittime quella sera stessa. Non riuscendo a contattarli ha telefonato a Diego. Il ragazzo ha risposto prontamente che i genitori erano partiti per un viaggio e poi, come nulla fosse,  si è infilato in un bar per guardare la Champions: “Sono entrato e ho ordinato una Coca Cola. C’era la televisione, davano la partita e sono rimasto per un po’ lì, a guardare la Champions” – ha ammesso il 25enne. E goal dopo goal, il ragazzo si è reso conto che il suo piano non poteva reggere all’infinito: prima o poi qualcuno avrebbe iniziato a fare domande su dove fossero finiti il padre e la madre. Allora, sempre con freddezza e lucidità si è recato dai Carabinieri di Vicenza dove ha reso una confessione spontanea. Durante l’interrogatorio è rimasto impassibile, mai una frase di pentimento. Al magistrato ha spiegato di essere disoccupato da un anno: «Ultimamente non mi piaceva lavorare» – ha detto. Per questo voleva impadronirsi dei soldi dei genitori, per poter continuare a condurre e a esibire sui social uno stato di vita agiato senza dover faticare. In paese, chi lo conosceva, racconta che nell’ultimo periodo, per racimolare soldi, aveva iniziato a giocare d’azzardo e che rubava soldi in casa per apparire ricco e offrire da bere a tutti nei locali.

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