Sara Scazzi senza pace: Cosima e Sabrina vincono e avranno il ricorso. Non hanno avuto un processo equo, dicono

Svolta sul caso di Sara Scazzi, l’adolescente di Avetrana uccisa dodici anni fa. Per Sabrina Misseri e Cosima Serrano potrebbe cambiare tutto.

ANSA / ZACPHOTO

Era il 26 agosto 2010 quando la giovanissima Sara Scazzi fu uccisa. La ragazzina di Avetrana – Taranto – all’epoca, aveva appena 15 anni. In un primo momento fu accusato dell’omicidio lo zio di Sara, Michele Misseri. Solo dopo venne a galla che le due responsabili erano, invece, Sabrina Misseri – figlia di Michele e cugina di Sara – e Cosima Serrano, moglie di Michele e zia della vittima. I caso giudiziario venne chiuso solo sette anni dopo, il 21 febbraio 2017, quando i giudici della Cassazione condannarono Sabrina e Cosima all’ergastolo. Tuttavia tutto viene nuovamente rimesso in discussione a dodici anni dalla tragedia di Avetrana. Infatti uno dei legali di Sabrina Misseri, l’avvocato Nicola Marseglia, ha ribadito che il caso non possa assolutamente ritenersi chiuso poiché la Corte di Strasburgo ha ritenuto ammissibile il ricorso presentato da lui e dagli altri legali della difesa per “violazione del diritto alla difesa“. Quindi dovrà essere fissata un’altra udienza davanti ai giudici di Strasburgo che potrebbe comportare un notevole sconto di pena per Sabrina e Cosima.

In pratica i legali delle due donne hanno presentato un ricorso per violazione del diritto all’equo processo. Il fatto che questo ricorso sia stato ritenuto ammissibile dai giudici di Strasburgo non è cosa da poco: nella quasi totalità dei casi, simili ricorsi vengono rigettati. La difesa delle due donne mira a ottenere la revisione del processo e la riduzione della pena, ovviamente. I giudici di Strasburgo saranno chiamati a sentenziare se nel processo a carico di Sabrina e Cosima sia stato violato il diritto all’equo processo. Non è da escludere che gli avvocati della difesa non si accontentino di una riduzione della pena ma che si giochino anche la carta delle assoluzioni di Ivano Russo e Michele Misseri per favorire le loro assistite.  Nello specifico – per quanto riguarda Ivano Russo e Michele Misseri – la Corte aveva dichiarato di non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Le assoluzioni in parola, dunque, potranno rivelarsi fondamentali per incentivare nuovamente la discussione sulla colpevolezza di Sabrina e Cosima. Sara Scazzi, dopo tanti anni, ancora non può trovare la pace che meriterebbe.

 

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