Bologna, il bambino operato con sangue di vaccinati sta bene. E ora i genitori rischiano di perdere il figlio

La coppia di genitori che voleva solo sangue di non vaccinati ha perso la potestà genitoriale sul figlio. Il bambino è stato operato pochi giorni fa ma potrebbe non tornare a casa.

Getty Images/Chris Mc Grath/Archivio

I genitori avevano chiesto che il figlio – un bimbo di due anni in attesa di un delicato intervento al cuore – ricevesse solo sangue proveniente da persone non vaccinate. Nonostante i due, per facilitare l’ospedale, avessero provveduto da sé a reperire i donatori e non erano mancate persone che avevano telefonato al Sant’Orsola per donare, ciò non è bastato. I medici hanno respinto le richieste della coppia e il caso è finito di fronte ai giudici del Tribunale di Modena i quali hanno tolto ai due la potestà genitoriale sul bambino. Martedì 15 febbraio il piccolo è stato operato. Da quanto emerso, l’intervento è riuscito con successo, il bambino sta bene e sarà dimesso a breve.

Nei giorni scorsi il giudice tutelare di Modena aveva accolto il ricorso del nosocomio emiliano contro i genitori del bimbo, riconoscendo la necessità dell’intervento e la sicurezza del sangue fornito dall’ospedale.  In quella sede, la direttrice del policlinico bolognese, Giulia Gibertoni, era stata nominata curatrice speciale del bambino. Alla vicenda era seguito anche il ricorso della Procura per i minorenni che aveva chiesto di valutare un’eventuale limitazione della responsabilità genitoriale. Il servizio sociale competente per territorio è stato dunque ora nominato tutore del bambino. Non è chiaro, quindi, se il piccolo, una volta dimesso dal nosocomio bolognese, tornerà a casa con i genitori naturali oppure no. L’avvocato della famiglia ha spiegato che i suoi assistiti non hanno mai negato il consenso all’intervento ma hanno chiesto per motivi di carattere religioso che il sangue della trasfusione venisse da soggetti non vaccinati. I due avevano inoltre, dichiarato di temere che il sangue di chi è vaccinato contenesse la proteina Spike e, per questo, non volevano venisse trasfuso al figlio: temevano per la salute del piccolino. Ma non avevano mai avanzato dubbi, invece, sulla necessità dell’intervento chirurgico al cuore. I medici, però, hanno spiegato che non è possibile, in alcun caso, scegliere i donatori. Ora la coppia rischia di perdere il figlio a cagione dei loro dubbi sul vaccino.

 

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