Chi non è vaccinato non deve tornare alla normalità: Green Pass anche dopo la fine dello Stato di Emergenza, dice Ricciardi

Lo Stato di Emergenza dovrebbe terminare il 31 marzo. Ma non è assicurato che obblighi e restrizioni vengano meno.

Lo stato di Emergenza – iniziato nel 2020 – dovrebbe scadere il 31 marzo 2022. Visto il costante calo di contagi e ricoveri – specialmente in terapia intensiva – il Governo, per il momento, non parla di ulteriori proroghe. Tuttavia non è detto che, con la fine dello Stato di Emergenza, verranno meno in automatico tutte le misure restrittive e gli obblighi. Ad esempio l’obbligo vaccinale per gli over 50 non terminerà prima del 15 giugno. Ma c’è chi propone di andare ancora oltre e di estendere l’obbligo del vaccino per gli ultracinquantenni nonché l’obbligo del Green Pass – al momento necessario anche per entrare in banca o in posta e in tutti i negozi che trattano articoli ritenuti non essenziali – ben oltre giugno. Questa è la linea condivisa dagli esperti che affiancano l’esecutivo, come il coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, e il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi. Locatelli, senza mezzi termini, ha spiegato che i no vax hanno poco da cantare vittoria perché per loro la normalità, forse, non tornerà più: anche se i contagi scenderanno drasticamente e se gli ospedali si svuoteranno, chi non è vaccinato non potrà tornare alla vita di prima, ha precisato l’esperto.

Sulla stessa lunghezza d’onda Walter Ricciardi: “A primavera avremo una notevole riduzione dei casi positivi, ma dobbiamo continuare ad essere prudenti. Manteniamo il Green Pass per tutta l’estate. E anche quello rafforzato sui luoghi di lavoro“. Eppure, gli esperti concordano sul fatto che la situazione sia in netto miglioramento:  giovedì 10 febbraio scadrà  l’obbligo di mascherine all’aperto. Il Governo deve decidere se prorogarlo ancora o metterci una pietra sopra ma l’Esecutivo di Mario Draghi sembra propenso a non rinnovare l’obbligo. Anche il commissario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, vede la luce in fondo al tunnel, ma anche lui non è per il liberi tutti e, soprattutto, spinge affinché i genitori facciano vaccinare i loro figli, anche i più piccoli. Le vaccinazioni della fascia 5-11 anni, infatti, sono ferme al 34%: molti papà e molte mamme sono scettici, come l’onorevole di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni la quale ha espressamente dichiarato che non farà vaccinare sua figlia Ginevra.

 

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