Favori alla compagnia di navigazione Moby, anche Toninelli deve spiegare qualcosa, dicono i magistrati

Un nuovo scandalo travolge Beppe Grillo, co-fondatore del Movimento Cinque Stelle. Anche l’ex ministro Danilo Toninelli potrebbe essere coinvolto.

Danilo Toninelli Instagram

Dopo lo scandalo del figlio Ciro, accusato di violenze sessuali, un nuovo uragano travolge il co-fondatore del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo. L’ex comico genovese è indagato – assieme all’ armatore napoletano Vincenzo Onorato, patron della compagnia di navigazione Moby – per traffico di influenze illecite. Negli atti della Procura di Milano figurano almeno una dozzina di messaggi tra i due  nei quali l’imprenditore sollecita un intervento di Grillo, presso politici del suo partito, a favore della sua compagnia di navigazione, in concordato preventivo dal luglio scorso. Le prime chat risalgono al 2017, prima che venissero stipulati i contratti pubblicitari tra la Moby e la Beppe Grillo Srl e la Casaleggio Associati, tutti sottoscritti nel 2018. I contatti pero sarebbero proseguiti anche dopo gli accordi. Da quanto emerso, tra il 2018 e il 2019, Onorato avrebbe versato alla società di comunicazione di Grillo 120 mila euro all’anno per diffondere sul web contenuti redazionali a favore di Moby. Secondo i giudici si tratterebbe, in realtà, di un compenso apparente non già per sponsorizzazioni pubblicitarie ma per ottenere favori per la compagnia di navigazione da tempo in difficoltà finanziarie. Grillo, tuttavia, non sarebbe il solo  tra i pentastellati a comparire negli atti della procura: tra le persone a cui Grillo si rivolgerebbe – su incitazione di Vincenzo Onorato – comparirebbe anche il nome dell’ex Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, oltre a politici Cinque Stelle vicini al Mise.

Negli scambi finiti sotto la lente dei magistrati milanesi ci sarebbero riferimenti di Onorato ai 72 milioni di euro di introiti “sfumati” per il 2020, e Grillo a sua volta si sarebbe interessato con il ministro Toninelli della vicenda. L’interesse dell’armatore, emerso dalle chat di Onorato con il cofondatore del Movimento Cinque Stelle,  riguarderebbero anche la situazione di Tirrenia, già in amministrazione straordinaria e impegnata in una causa civile con il gruppo Onorato, e le limitazioni dei benefici fiscali per le navi che imbarcano equipaggi composti da dipendenti italiani ed europei. Non è ancora finita: gli inquirenti stanno indagando anche sul contratto stipulato tra la Moby spa e la Casaleggio Associati che prevedeva il versamento di 600 mila euro l’anno er il triennio 2018-2020 per la campagna pubblicitaria “io navigo italiano”. Attualmente, tuttavia, Davide Casaleggio non è indagato come non sono indagati i figli di Onorato. Il legale che difende il patron di Moby, l’avvocato Pasquale Pantano, si è limitato a dichiarare: “Onorato e Grillo sono amici da circa 45 anni, è facile che qualcosa sia stato equivocato

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