Multe fino a 1500 euro, blocco del conto corrente e processo: ecco cosa rischia chi rifiuta il vaccino

La vita si fa sempre più dura per chi rifiuta il vaccino anti Covid. Non solo sanzioni salate ma anche il processo.

Getty Images/Emanuele Cremaschi/Archivio

Mano a mano che la situazione dei contagi di Covid e dei ricoveri peggiora, aumentano anche le misure restrittive a danno di chi rifiuta il vaccino. Dal 10 gennaio, in tutta Italia, sono entrate in vigore nuove regole a partire dall’obbligo di essere muniti del Super Green Pass per poter salire sui mezzi pubblici, anche quelli locali come autobus, metropolitane, tram e treni regionali. Il Green Pass rafforzato viene rilasciato unicamente a chi è guarito dal virus da meno di sei mesi o a chi ha completato il ciclo vaccinale. Le nuove regole resteranno in vigore fino al 31 marzo 2022, quando si concluderà lo Stato d’Emergenza, salvo ulteriori proroghe. Ma non è tutto: dall’8 gennaio e fino al 15 giugno 2022 s’impone la vaccinazione  a tutti i cittadini italiani e di altri Stati residenti in Italia, che abbiano compiuto 50 anni o che li compiranno entro il 15 giugno. Chi rifiuterà dovrà pagare una multa di 100 euro una tantum.  A sanzionare i no vax sarà l’Agenzia delle Entrate, attraverso l’incrocio dei dati della popolazione residente con quelli risultanti nelle anagrafi vaccinali, su scala regionale o provinciale. La sanzione, tuttavia, non implica conseguenze penali e, in base a quanto specificato dal Governo, potrà essere comminata una sola volta nell’arco della vita del cittadino. Chi non paga la sanzione amministrativa da 100 euro rischia tutt’al più un pignoramento, ossia la riscossione esattoriale da parte di Agenzia delle Entrate-riscossione. Quindi ci potrà essere il blocco del conto corrente nei limiti del valore della multa o del quinto dello stipendio o della pensione. Del tutto diversa la situazione per coloro – non solo over 50 – che si presenteranno sul luogo di lavoro senza il Pass, base o rafforzato laddove sia obbligatorio il vaccino. In questi casi la sanzione andrà da un minimo di 600 ad un massimo di 1500 euro che verrà  raddoppiata se l’inadempimento verrà reiterato. Chi, pur di non vaccinarsi, non si presenterà più al lavoro, sarà considerato  assente ingiustificato ma non ci saranno conseguenze disciplinari e manterrà il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Tuttavia senza diritto alla retribuzione.

Prevista una sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro  anche per chi non possiede il Green Pass o il Super Green Pass e acceda ugualmente a servizi e attività in cui è obbligatorio avere il certificato. A partire dal 20 gennaio, il Pass sarà obbligatorio per andare dal parrucchiere e dall’estetista mentre dall’1 febbraio sarà indispensabile anche per entrare in posta e in banca e in altre numerose attività che l’Esecutivo non ha ancora specificato in modo definitivo.  La stessa sanzione si applicherà non solo al trasgressore ma anche al soggetto tenuto a controllare il possesso del Green pass. Se verranno riscontrate due violazioni in due distinti giorni, a partire dalla terza, il titolare dell’attività potrà vedersi disposta la chiusura da un minimo di uno a un massimo di dieci giorni. Infine chi è positivo al Covid-19 e, nonostante l’obbligo di quarantena, uscirà lo stesso di casa, verrà considerato reo per diffusione di epidemia e potrà essere processato. Per tale reato, infatti, viene previsto addirittura l’ergastolo.

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