Cinquant’anni, due figli, separata da sei anni. Licenziata con una telefonata dopo 18 anni di lavoro

Alessandra Celidoni, 50 anni, lavorava per la multinazionale Yazaki. Un pomeriggio riceve una chiamata su Teams. Quello che succede ha dell’incredibile.

Alessandra Celidoni
Alessandra Celidoni/Facebook

Cinquant’anni. Due figli. Separata da sei anni. Questo l’identikit di Alessandra Celidoni, dipendente della Yazaki, una multinazionale nel settore dei cablaggi e dei sistemi elettrici per autoveicoli. Lavorava in smartworking a causa della pandemia, quando venerdì scorso ha ricevuto una telefonata su Microsoft Teams che le ha cambiato la vita.

Ci hanno trattati come se fossimo trasparenti“. Queste le parole di Alessandra, rimasta di sasso dopo la chiamata con la multinazionale su Teams. Si è improvvisamente trovata senza lavoro a causa dell’azienda, che ha chiuso freddamente il rapporto lavorativo con la donna dicendo che le loro attività si sarebbero trasferite in Portogallo. A detta di Alessandra, dopo la terribile chiamata, “dopo un’ora sola mi hanno disattivato l’accesso al pc, la rete aziendale e la posta. Il mio collega ha chiesto se poteva essere ricollocato, e gli hanno detto di no“.

Alessandra faceva parte di un reparto di tre persone, di cui due lavoravano a Grugliasco e uno a Pastorano. Si occupava di costing and pricing, trattando il prezzo e rivendendo i prodotti dell’azienda in base agli accordi presi con i clienti. Dopo la telefonata, Alessandra dichiara di aver iniziato a piangere e di non aver smesso per tutto il giorno. “È stato uno shock dopo 18 anni di lavoro“. La donna ha anche aggiunto le seguenti parole: “a settembre avevo incontrato l’azienda chiedendo se vi fossero ipotesi di ristrutturazione. Quelli erano i sentori, faccio questo lavoro da anni e non sono stupida”.

Durante l’incontro con l’azienda, Alessandra era stata rassicurata e tranquillizzata, dunque non si sarebbe mai aspettata un licenziamento in tronco. Riguardo le modalità del brutale licenziamento, Alessandra ha dichiarato: “Ero da sola, dall’altra parte c’erano l’ad e il responsabile delle risorse umane. Mi sono sentita debole“. Ai figli, la donna ha detto subito di essere stata licenziata. I due sono rimasti scioccati. La donna ora vorrebbe avere un incontro con l’azienda per essere ricollocata insieme al suo reparto, in quanto “la Yazaki ha del lavoro“. Alessandra ha inoltre aggiunto: “Non possiamo permetterci di essere disoccupati in questo periodo e alla nostra età. Non è facile trovare lavoro“.

Impostazioni privacy