Liliana, la donna entrata nell’appartamento dell’86 enne ha fatto propria una casa dell’Inps

Continuano le occupazioni abusive da parte dei Rom nel quartiere Don Bosco a Roma. I residenti della zona prigionieri della paura.

Getty Immages/Sean Gallup

Nella Capitale non si fermano le occupazioni abusive delle case dell’Inps da parte di membri della comunità rom. Stando a quanto raccontato dai residenti del quartiere Don Bosco solo negli ultimi mesi sono molte le famiglie che si sono insediate in questa zona in modo del tutto illegale. I cittadini vivono nel terrore anche solo di allontanarsi per andare a fare visite mediche o a trovare un parente per qualche giorno. Infatti ormai il meccanismo di insediamento abusivo sta diventando sempre più rapido e, in molti, iniziano a sospettare che vi sia una regia dietro tutte queste occupazioni: una vera e propria organizzazione mirata all’occupazione di appartamenti nella Capitale.

Grazie alla prontezza delle Forze dell’Ordine, spesso, i rom si arrendono. E così, negli ultimi giorni è accaduto che i rom residenti nel campo di via dei Gordiani, che occupavano abusivamente due appartamenti di proprietà dell’Inps in via Calpurnio Fiamma, nel quartiere Don Bosco, hanno alzato bandiera bianca. Dopo mesi hanno deciso di restituire le chiavi ai Carabinieri e traslocare. La zona è la stessa in cui abita Ennio Di Lalla, l’86enne che ha dovuto aspettare quasi un mese per poter rientrare a casa propria. L’anziano era stato sfrattato da casa sua per ventitré giorni da un gruppo di nomadi, tra cui Lilana Mariukovic, responsabile non di una ma di ben due occupazioni. La donna, mentre prometteva davanti alle telecamere di liberare la casa del povero Ennio, si era già sistemata abusivamente dallo scorso luglio in un altro appartamento di proprietà dell’Inps. Aveva preso possesso dell’immobile introducendosi da una delle finestre che affacciano sul cortile condominiale.  Inizialmente si era allacciata illegamente alla rete elettrica dello stabile. Poi, dopo le proteste degli inquilini che pagavano le spese pure per lei, aveva messo a punto un sistema per generare elettricità da alcune bombole del gas espediente pericolosissimo che avrebbe potuto far saltare in aria tutto il palazzo.

Indagata a piede libero per occupazione abusiva e danneggiamento anche la nipote di Liliana, Nadia Sinanovic.  Tutti sono stati denunciati per furto di energia elettrica e invasione di edifici. Alla fine, dopo i due sopralluoghi delle Forze dell’Ordine hanno gettato la spugna e hanno deciso di restituire le chiavi degli immobili dell’Inps. I Carabinieri hanno subito provveduto a mettere in sicurezza gli immobili  murando porte e finestre con i blocchetti di cemento, mentre il personale dell’Acea ha provveduto a rimuovere gli allacci abusivi.

 

 

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