E’ il momento della prova di forza, la Polizia deve caricare chi protesta, dice il sindaco di Milano

Una svolta decisa quella del primo cittadino di Milano Beppe Sala, recentemente rieletto. Parole dure contro chi si oppone al Green Pass.

Getty Immages/Mario Cinquetti

I manifestanti No Pass non rispettano la regola di ingaggio basilare delle manifestazioni che è si concorda il percorso e a questo punto diventano incontrollabili, la Polizia cosa deve fare? Può fare solo una cosa, caricarli” – a parlare il Primo Cittadino di Milano, recentemente riconfermato: Beppe Sala. Il sindaco del capoluogo lombardo è intervenuto per commentare quanto sta accadendo a Milano dove, nel giro di poco tempo, si sono già svolte 14 manifestazioni contro il Green Pass. Cortei che si sono moltiplicati dopo che il Pass è diventato obbligatorio non solo per andare al cinema o in palestra ma anche per poter lavorare e accompagnare a scuola i propri figli.

Il sindaco di Milano non usa mezzi termini in quanto – a suo dire – i cortei creano un disagio non solo per l’ordine pubblico ma anche per gli esercizi commerciali, bar e ristoranti che non riescono a lavorare. “Bisogna rendersi conto che questi cortei stanno distruggendo il lavoro, con ricadute sui gestori di tutte le attività ma anche sui dipendenti”– ha rincarato la dose  Lino Stoppani, rappresentante di Epam, l’associazione dei pubblici esercizi, che ha paragonato  i No Pass ai gilet gialli francesi. Confcommercio ha già stimato una perdita di fatturato del 25% a causa delle manifestazioni del sabato pomeriggio. Tuttavia a creare problemi in termini di lavoro, è anche lo stesso obbligo di Green Pass che non solo lascia alcune categorie pubbliche e private senza lavoratori ma lascia tavoli di bar e ristoranti vuoti.

Beppe Sala, pur riconoscendo il diritto di manifestare pacificamente, ritiene che, ormai la situazione sia sfuggita dal controllo e che la linea “morbida” del Viminale non sia più sufficiente. Per il sindaco è ora di cambiare rotta e dare una prova di forza: “La linea del Viminale è quella di smorzare la tensione ma è arrivato il momento di un cambio passo a fronte anche della scarsa efficacia di arresti, perquisizioni e denunce. E’ ora di una lenta e silenziosa prova di forza con chi cerca di cavalcare il dissenso e cerca la visibilità personale”.

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