Carmela costretta a firmare il giorno delle nozze per non perdere il lavoro a scuola

Una storia triste con un finale solo in parte lieto quella di Carmela Santoro che mette in luce cosa significa essere lavoratori precari nel 2021.

Brutti tempi per i docenti. Se a Pordenone una professoressa, dopo 17 anni di carriera, si è licenziata per non sottostare all’obbligo del Green Pass, dall’altro lato dell’Italia – a Martina Franca, in provincia di Taranto – un’altra è stata addirittura costretta ad andare a firmare il giorno del suo matrimonio per non perdere l’incarico di supplenza annuale. “Sono stata costretta ad andare a scuola a firmare altrimenti avrei perso un anno di lavoro” – a scriverlo su Facebook Carmela Santoro, neo professoressa di matematica che due giorni fa è andata a firmare il contratto annuale di docente indossando l’abito da sposa, poco prima di entrare in chiesa. Non è affatto una storia a lieto fine ma l’ennesima vicenda di precariato. Carmela Santoro, infatti, non è stata libera neanche di godersi il giorno del suo matrimonio perché se non fosse andata a firmare avrebbe perso la supplenza annuale: un intero anno di lavoro. E non poteva certo permetterselo.

Toni ben diversi quelli utilizzati dall’ l’IISS Majorana di Martina Franca, in provincia di Taranto. Quasi a voler dire che è stata una libera scelta della donna che, per eccesso di zelo, ha voluto firmare persino nel giorno delle sue nozze tanta è la dedizione al lavoro. “Ne abbiamo viste tante nella scuola, ma una così mai. Una nuova collega, almeno per quest’anno, doveva firmare l’assegnazione dell’incarico annuale per la disciplina di Matematica, aveva un impegno molto importante ma ha trovato il modo di venire comunque a scuola. Auguri Carmela, sei già entrata nei nostri cuori”. Tra i tanti commenti, qualcuno ha capito che più che dedizione al lavoro, si è trattato di una scelta obbligata: il ritratto drammatico del precariato in cui versano migliaia di lavoratori in tutta Italia.

 

 

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