Sì al Reddito, no alla Sanatoria: bracciante pesta chi voleva regolarizzarlo “Così perdo i soldi”

Reddito di Cittadinanza e Sanatoria per i migranti. I risultati sono controversi, dicono le cronache

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Danilo Toninelli Facebook

L’ex Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova -in quota Italia Viva – si era spesa moltissimo per far approvare dal precedente esecutivo di Giuseppe Conte, la sanatoria per i migranti impiegati nel settore agricolo. Addirittura tutti ricordiamo le lacrime di commozione di Bellanova quando la norma fu approvata.  E a fronte di molti migranti ben felici di poter lavorare con un contratto regolare e di uscire dall’invisibilità, altri, tuttavia, la pensano diversamente. E’ il caso del 22enne romeno che ha aggredito il datore di lavoro, reo di avergli proposto un regolare contratto. Il caso  avvenuto ad Agrigento. Il ragazzo lavorava in nero come bracciante. Limprenditore voleva assumerlo per lavorare nelle campagne di Naro con regolare contratto.

Ma il 22enne, preoccupato di perdere il Reddito di cittadinanza – misura voluta dal Movimento Cinque Stelle e recentemente difesa, in modo particolare, dall’ex Ministro Toninelli – gli si  scagliato contro e la discussione è sfociata in aggressione vera e propria al punto che il titolare si è visto costretto a rivolgersi ai Carabinieri di Naro per denunciare il giovane che è stato messo agli arresti ai domiciliari per minaccia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, oltre che per truffa e lesioni personali. Intanto, sempre nella zona di Agrigento, sono stati scoperti ben 77 “furbetti del Reddito”, fra i quali figura anche il 22enne romeno, identificati dalle forze dell’ordine. Secondo quanto riferito dai carabinieri di Agrigento e di Sciacca, ad Agrigento, Favara, Licata, Naro e Porto Empedocle sono stati registrati numerosi casi di autocertificazioni false presentate all’Inps nel tentativo di ottenere il sussidio statale. Due mesi di indagini serrate hanno portato alla denuncia dei 77 soggetti, di cui 22 stranieri, per un totale di 750 mila euro ormai erogati. Fra i finti beneficiari diversi pregiudicati, con alle spalle reati di rapina, furto e mafia. Ma anche vincitori di importanti somme al gioco che avevano deciso di non dichiarare il premio ricevuto.

 

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