L’imprenditore Brunello Cucinelli: “Chi non si vaccina non lavorerà. Ma verrà pagato lo stesso”

L’obbligo del Green Pass potrebbe mettere in difficoltà molti lavoratori che non vogliono vaccinarsi. Un famoso imprenditore della moda spiega la sua soluzione.

brunello cucinelli green pass
Getty Immages/Emanuele Cremaschi

Il Governo sta decidendo le ultime limature ma ormai  certo: almeno per accedere a determinati luoghi pubblici, sarà obbligatorio essere muniti di Green Pass. Per ottenerlo le strade sono tre: essere vaccinati, essere guariti dal virus oppure essere risultati negativi ad un tampone – molecolare o rapido – eseguito nelle 48 ore precedenti. Va da sé che chi non ha contratto il Covid non può esserne neppure guarito ed eseguire un tampone ogni due giorni comporta un costo. Pertanto la strada più sicura sarebbe quella di vaccinarsi. Ma tanti sono ancora gli scettici. Se del ristorante o del bar e della palestra si può, tutto sommato, fare a meno, del proprio lavoro decisamente no. E, in alcuni casi si rischia pure quello. I più a rischio i sanitari e gli insegnanti, ma non solo. Ma ci sono imprenditori che hanno escogitato strategie che, in un certo senso, mettono d’accordo e in sicurezza tutti. Il “- intervistato sia da Repubblica sia dalla Stampa – ha spiegato il suo punto di vista: “Non si possono stravolgere il funzionamento dell’azienda, le competenze e gli stipendi delle persone. Chi non è vaccinato non potrà viaggiare e andare al ristorante, ma in azienda ci passi 9 ore al giorno e il rischio a cui esponi chi ti sta al fianco è molto più alto“. La soluzione dunque? Un’aspettativa retribuita di sei mesi per i suoi dipendenti che non si vaccinano, in modo da non farli stare a contatto con chi è vaccinato.

L’imprenditore spiega che sono i suoi stessi dipendenti vaccinati che non vogliono lavorare a contatto con chi rifiuta il vaccino perché non si sentono sicuri. Precisa che su 1.200 dipendenti meno dell’uno per cento non è vaccinato e, chiaramente, in azienda si è venuto subito a sapere chi erano. Ora i ragazzi che prima lavoravano allo stesso tavolo, non vogliono più stare a contatto con chi ha scelto di non vaccinarsi. Eppure nemmeno il vaccino tutela dal rischio di contrarre il Covid e di contagiare altre persone, specialmente a causa delle sue varianti. Questo Cucinelli lo sa bene: “Ho un caro amico, che ha già fatto due volte il vaccino e da 11 giorni è a letto con la febbre a quaranta perché ha preso una variante del Covid”. L’imprenditore non vuole assolutamente imporre a nessuno dei suoi dipendenti la scelta di vaccinarsi. Tuttavia vuole mettere in sicurezza coloro che non si sentirebbero adeguatamente tutelati a lavorare a contatto con persone non vaccinate. Pertanto conclude: “La mia proposta per i dipendenti che rifiutano il vaccino è quella di stare a casa con un’aspettativa di sei mesi retribuita e poi si vedrà. Dio vede e provvede. Io non voglio certo licenziare nessuno“.

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